Pol Espargarò commenta con positività il suo debutto sulla Honda RC213V del team Repsol in Honda. Il pilota è motivato a migliorare.
Pol Espargarò inizia con diciassettesimo tempo la sua avventura nel team Repsol Honda. Il nuovo compagno di Marc Marquez nella prima giornata di test MotoGP in Qatar ha accusato oltre un secondo dal leader, il fratello Aleix su Aprilia.
È stato il peggiore dei piloti Honda, però va detto che è anche l’unico che non conosceva la RC213V. Ha tante cose da imparare ed era difficile immaginarselo subito davanti con una moto non semplice da guidare. Ha ampi margini di miglioramento e già nel secondo giorno a Losail cercherà di migliorare per essere maggiormente efficace alla guida.
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Espargarò al termine di questo Day-1 di test MotoGP in Qatar si è detto tranquillo e fiducioso: «Ho fatto più giri di tutti, sono partito per primo e ho esaurito le gomme. Oggi penso di essere andato al limite, ma ovviamente senza conoscere la moto è difficile andare al massimo. Domenica sarà una giornata migliore per me. Sto imparando a conoscere la RC213V, penso che concludere a meno di un secondo dalla migliore Honda non sia affatto male come primo giorno».
Aver accusato quasi un secondo da Stefan Bradl non lo fa felice, però è fiducioso di riuscire ad allinearsi agli altri colleghi di marca entro la fine dei test a Losail: «Io esigo il massimo da me stesso e voglio chiudere il test al livello degli altri piloti Honda. Devo lavorare al massimo, ci sono tante informazioni che possono farmi migliorare. Non mi ero fatto aspettative. Impossibile pensare di poter essere davanti a tutti. Mi sono approcciato in maniera neutrale al test. Il primo giorno è stato positivo, anche se devo migliorare, e il secondo sarà migliore».
La Honda RC213V è difficile da guidare? Pol risponde nella seguente maniera: «È molto complicata senza dubbio, ma quale moto in MotoGP non lo è? Bisogna adattarsi più velocemente possibile. La complicatezza di una moto può dipendere dallo stile di guida del pilota. Oggi gli stili di guida dei piloti e i DNA delle moto sono marcati. Serve lavorare soprattutto all’anteriore. Il motore Honda è diverso da quello KTM, l’erogazione della potenza cambia».
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