La Red Bull ha davvero un’arma vincente in grado di consentirle di battere la Mercedes? Lei ne è convinta.
L’obiettivo di tutti i team attualmente in top 5 è e sarà sempre agganciare e superare le Frecce Nere, oggi miraggio inavvicinabile per chiunque. Chi potrebbe farcela prima degli altri è la Red Bull, unica nelle ultime stagioni ad impensierirla in qualche gara.
Come dichiarato dal team principal Christian Horner la scuderia austriaca dispone di un asso nella manica, un’arma segreta che, se ulteriormente rafforzata, potrebbe fare la differenza.
Seppure il box Mercedes sia molto ben organizzato, a tratti, stagione 2020 compresa, ha mancato di reattività e non sempre i suoi pit stop si sono rivelati ottimali, a differenza di quelli degli energetici.
Il cambio gomme Red Bull come una coreografia
Sì, perché se in passato la più brava a sostituire gli penumatici, e quando si poteva, a fare rifornimento era la Ferrari, ora è tutto cambiato. A Maranello sono naufragati, mentre a Milton Keynes sono diventati dei piccoli flash.
“In quella fase che si sublima il lavoro di gruppo”, ha spiegato il manager nel corso dell’evento An Evening With Red Bull. “Tutto è organizzato come un balletto e il pilota deve fermarsi al posto giusto. Si tratta di fare pratica, prepararsi e utilizzare gli strumenti giusti”.
Realizzare una sosta in un tempo massimo di 2″ aiuta e non poco a livello strategia e consente di rimediare a deficit prestazionali. “E’ già da un paio di campionati che siamo fortissimi sotto questo punto di vista”.
Sapere di poter contare su una pit crew competitiva e veloce mette inoltre il pilota nello stato d’animo giusto per attaccare, come confermato da Max Verstappen secondo cui la rapidità dei meccanici facilita anche il compito di chi è alla guida e a volte gli consente di recuperare terreno sui rivali, se non proprio posizioni.
Chiara Rainis