Anche il mondo dei motori festeggia la giornata internazionale delle donne. Auspicando più rappresentanti al femminile nelle corse
Come ogni 8 marzo, anche oggi il mondo celebra la giornata internazionale della donna. Ciò vale anche per i motori, un ambiente dove però i preconcetti e le barriere continuano ad essere duri a morire. Lo sport delle due e delle quattro ruote resta purtroppo in gran parte appannaggio degli uomini, anche se non sono mancate nel corso dei decenni le pioniere, appassionate di corse, che si sono avventurate nei territori inesplorati di queste discipline, raggiungendo traguardi che trascendono il mero valore sportivo dei loro risultati.
Questo è il caso, in Formula 1, di Maria Teresa De Filippis (la prima nella storia, la cui partecipazione risale al 1958), di Lella Lombardi (l’unica a conquistare punti, in Spagna nel 1975), di Divina Galica, di Desirè Wilson e di Giovanna Amati. Ma anche di collaudatrici come Sarah Fisher, Katherine Legge, Maria de Villota (vittima anche di un terribile incidente in cui perse l’occhio destro, e per le conseguenze a lungo termine anche la vita), Simona De Silvestro, Carmen Jordà e Susie Wolff. Oggi a tenere alta la bandiera del gentil sesso è Tatiana Calderon, tester della Alfa Romeo, ma anche l’ultima arrivata Maya Weug, la prima ragazza ad entrare nella Ferrari Driver Academy.
Qualche presenza femminile si è registrata anche nel Motomondiale: citiamo Ingeborg Stoll-Laforge, Beryl Swain, Gina Bovaird, Taru Rinne, Tomoko Igata, Daniela Tognoli, Katja Poensgen, Marketa Yanakova, Andrea Touskova, Ornella Ongaro, Nikolett Kovacs, Elena Rosell e, più recentemente, Ana Carrasco, Maria Herrera e Shizuka Okazaki.
I precedenti, dunque, per quanto sporadici nella lunga storia dei Gran Premi, non mancano, Ma in futuro bisogna sicuramente fare di più per favorire l’accesso delle donne al mondo dei motori. Ne è convinto anche Valentino Rossi, che non ha escluso addirittura di aprire una sezione in rosa della sua VR46 Riders Academy.
“Uno dei più grandi problemi del paddock della MotoGP è che non ci sono troppe ragazze, ce ne vorrebbero di più”, ha affermato il Dottore. “Sarebbe meglio per tutti. In passato ci sono state delle pilotesse, ma non so cosa si possa fare. Bisognerebbe forse organizzare una Academy per le donne, potrebbe essere una buona idea…”.
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