Jack Miller batte il record del circuito di Losail stabilito da Marc Marquez nel 2019 e porta la Ducati al comando dei test MotoGP in Qatar
“Oggi le condizioni erano ideali, la pista era pulita e c’era poca umidità, come non capita molto spesso qui in Qatar. Insomma, la giornata perfetta per fare il tempo”. E Jack Miller non se lo è fatto ripetere due volte.
Non appena il tracciato glielo ha permesso, l’australiano della Ducati ha stampato un giro pazzesco da 1:53.183. Miglior tempo della terza giornata di test MotoGP, ma soprattutto record del circuito di Losail: meglio del precedente primato staccato nel 2019 nientemeno che da Marc Marquez.
Insomma, la Rossa di Borgo Panigale inizia a far valere la sua legge ai piani alti della MotoGP, e Miller dimostra di sentirsi pronto all’esame della squadra ufficiale. “Tutti stanno spingendo forte”, racconta a fine giornata. “Anche Quartararo ha fatto un gran giro e Vinales ha un ottimo passo. Io, al momento, ho un ottimo feeling con la moto: ho usato due gomme morbide e ne ho approfittato”.
La Ducati lavora sull’aerodinamica
A favorire questa straordinaria velocità della Desmosedici sono state anche i consueti aggiornamenti tecnici portati dallo staff alle dipendenze del vulcanico direttore generale Gigi Dall’Igna. In particolare, oggi è proseguito il lavoro sull’aerodinamica, soprattutto sul convogliatore di flusso che è stato progettato per estrarre l’aria da dietro la gomma anteriore e scaricarla verso il basso.
“Ho iniziato con la carena vecchia, poi ho sempre girato con quella nuova, che sembra funzionare bene e mi piace”, promuove la nuova soluzione Jackass. “Il feeling con l’anteriore è ottimo, mentre sto ancora capendo come migliorare l’aderenza al posteriore, dove la moto scivola un po’ troppo”.
Una fase di crescita esponenziale, dunque, sia per il pilota che per la sua Ducati: “Sto cercando di mostrare quanto valgo, di capire al meglio tutti gli aspetti, cosa devo fare sulla moto, quali aree devo migliorare per mettere insieme il pacchetto completo. Con la Ducati in alcuni circuiti facciamo fatica, in altri siamo molto competitivi: dobbiamo capire bene che cosa ci serve per andar forte”.
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