Continua il dibattito sulla Sprint Race del sabato ed è scontro tra dirigenza e piloti. E’ sicuro che creerà più spettacolo?
In tre appuntamenti del mondiale al via dal Bahrain il prossimo 28 marzo (Montreal, Monza e Interlagos) verrà provata la chiacchierata Sprint Race, ovvero la mini-corsa al posto delle qualifiche del sabato, che dovrebbe vivacizzare e mettere pepe ad un format del weekend ormai da anni ripetitivo e uguale a sé stesso.
Ma se molti team principal hanno premiato l’idea, non lo stesso si può dire dei piloti. Finora, la maggior parte dei principali protagonisti della competizione si è mostrata scettica o addirittura contraria a questa novità che, in ogni caso, non verrà introdotta a titolo definitivo nel 2022 se non avrà ricevuto l’ok dagli interessati.
Decisamente contrario alla proposta di correre già nella giornata in cui storicamente viene definito l’ordine di partenza, il buon Nico ha definito “spazzatura” la possibilità in questione. “Mi sembra un modo artificiale per creare tensione”, ha dichiarato a Servus Tv. “Si rischia di buttare all’ortiche i grandi investimenti dei team”. Convinto che la F1 goda ancora di un discreto allure, il tedesco ha paragonato i GP alle partite di calcio. “Non tutte sono spettacolari”, ha detto “dando” poi la colpa ai tecnici aerodinamici, rei di aver congelato le battaglie tra vetture.
Di parere opposto invece il talent scout della Red Bull, aperto ad un tentativo per spezzare la noia. “Se guardiamo alla realtà dei fatti, i gran premi delle recenti campagne sono stati piuttosto tediosi. Ecco perché è importante trovare una soluzione. Per quanto ci riguarda siamo fiduciosi”.
Dunque, per Mr. Helmut provare a sperimentare non costa nulla, al massimo si può tornare indietro. “Lo stesso DRS non ha avuto l’effetto desiderato e a mio avviso è anche molto più falso come strumento”, ha chiosato sposando il concetto che i sorpassi effettuati premendo un bottone valgono poco o niente.
Chiara Rainis
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