Il boss della Haas Steiner pessimista dopo i test del Bahrain. Il team cliente Ferrari sarà davvero in fondo al gruppo?
Dalle parti di Maranello non saranno certo euforici di ascoltare i commenti alla Crisanti maniera del team principal Haas Gunther Steiner. Sarà perché rispetto alla diretta concorrenza la scuderia a stelle e strisce ha preferito indirizzare buona parte delle risorse a disposizione alla monoposto 2022, ma le prospettive per la stagione che partirà a fine marzo dal Bahrain non sembrano essere esaltanti.
A quanto pare gli stessi miglioramenti della power unit Ferrari non sarebbero sufficienti a far compiere a Schumacher e Mazepin un passo avanti. Già protagonista di una passata campagna piuttosto complicata, in cui spesso si è trovata a battagliare per le ultime posizioni con l’altra squadra legata al Cavallino, ovvero l’Alfa Romeo, quest’anno potrebbe fare addirittura peggio. Un po’ per demeriti propri, un po’ per bravura altrui.
La crescita Williams metterà nei guai la Haas?
Apparsa da subito più competitiva dei recenti mondiali la vettura di Grove potrebbe togliersi dall’imbarazzante ruolo di “asinella” della classe. Rinvigorita dai fondi della Dorliton Capital e dal forte legame con la Mercedes, l’equipe britannica potrebbe farsi largo verso la top 10 con una certa facilità. Unico intoppo che potrebbe frapporsi tra loro e un miglioramento è l’estrema sensibilità al vento della FW43B, figlia di alcuni interventi volti alla ricerca di un maggiore downforce.
In ogni caso interrogato sul possibile sorpasso da parte dei britannici, il manager della Haas ha detto ai microfoni di Sky Italia: “E’ possibile. Trattandosi di un campionato di transizione lo abbiamo considerato”. La carenza di denaro malgrado i rubli portati da Nikita e dal padre Dmitry ha ovviamente influenzato il programma degli statunitensi. “Mettere in secondo piano il progetto 2021 era l’opzione più adatta a noi. A volta occorre fare un passo indietro per compierne due avanti”, ha chiosato filosofico.
Chiara Rainis