La Mercedes approfitta oggi (in ritardo) della giornata dedicata alle riprese tv per far percorrere altri 100 km di test alla sua W12
Un dietrofront che ha del clamoroso, quello deciso a sorpresa dalla Mercedes. La squadra campione del mondo in carica era stata infatti l’unica a non approfittare della giornata di shakedown, concessa dai regolamenti per le riprese televisive, per far percorrere i primi cento chilometri (il limite consentito) alla sua neonata W12, prima dell’inizio dei test pre-campionato veri e propri.
Forse anche a causa di questo mancato esordio anticipato, la nuova nata di Brackley è stata vittima di un’insolita serie di problemi di affidabilità nel corso dei soli tre giorni a disposizione per le prove invernali.
“Non si è trattato di compiacenza”, ha difeso la sua decisione il team principal Toto Wolff. “C’è un motivo per cui non ci sono molti team che vincono campionati del mondo, per giunta consecutivi. La nostra è un’organizzazione che ha bisogno di restare motivata ed energica in ogni momento, e questo non è banale. Lo shakedown, se è svolto nelle condizioni giuste, ti permette di comprendere un po’ di più, ma i nostri guasti nei primi giorni non sono dipesi da questo”.
Lo shakedown ritardato della Mercedes in Bahrain
Sarà, eppure la Mercedes sembra averci ripensato, visto che proprio oggi sta approfittando di uno dei due cosiddetti “filming days” per accumulare altri cento chilometri sulla sua vettura, sempre sul circuito di Sakhir in Bahrain, prima di tornarci il 28 marzo prossimo per il Gran Premio inaugurale della stagione.
Bahrain. We just can’t get enough of it. 😉 pic.twitter.com/18rut27ySA
— Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team (@MercedesAMGF1) March 16, 2021
Questo “richiamino” dei collaudi si è reso necessario, visto che la Freccia nera, per la prima volta nella sua storia, è stata quella che è riuscita a percorrere meno chilometri in assoluto rispetto a tutti gli avversari nel corso dei test.
“Ci sono aspetti che non sono filati per il verso giusto e abbiamo avuto delle difficoltà”, ammette Wolff. “Ora dovremo studiare i dati, per cercare di capire dove siamo andati bene e dove no, dove abbiamo riscontrato una buona correlazione rispetto alle nostre simulazioni e alla galleria del vento e dove no. In generale, si tratta di dormirci sopra: il giorno dopo di solito ci si sveglia più intelligenti”.
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