Gli ingegneri della Mercedes confermano le difficoltà incontrate dalla nuova monoposto, la W12, nei test pre-campionato in Bahrain
La Mercedes ha ancora molto da lavorare per comprendere da dove derivino le mancanze di manovrabilità e di bilanciamento che hanno tormentato la W12 nel corso dei tre giorni di test pre-campionato in Bahrain. È l’ammissione schietta dei tecnici della squadra campione del mondo in carica, che proprio in queste ore sono immersi nello studio dei dati raccolti, alla ricerca di soluzioni ai problemi emersi sulla nuova monoposto.
Il direttore strategico della Freccia nera, James Vowles, non nasconde l’entità dei guai riscontrati. La Mercedes è apparsa insolitamente volubile e instabile, al contrario invece della Red Bull. “Era piuttosto evidente che la nostra macchina avesse una scarsa manovrabilità”, ha ammesso Vowles nel corso del video di debriefing dei test realizzato dalla scuderia anglo-tedesca. “La Red Bull, al contrario, sembrava piantata, per dirla in gergo, cioè era una vettura molto stabile, specialmente nell’ultimo intermedio del giro”.
La strada per arrivare alle origini di questi inconvenienti è dunque ancora lunga: “Penso che questa sia un’osservazione onesta, visibile dall’esterno e, direi, rispecchiata anche dai tempi sul giro”, prosegue il tecnico. “Ma è anche giusto dire che non abbiamo risposte al momento, a pochi giorni dalla fine dei test. Abbiamo enormi quantità di dati a nostra disposizione e un lungo viaggio davanti per cercare di comprendere le cause dei nostri problemi”.
Mercedes, un’auto difficile da comprendere
Le difficoltà della Mercedes non dipendevano tutte dalla macchina, sottolinea il direttore degli ingegneri di pista, Andy Shovlin: “Il vento ha reso la situazione complicata: quando le raffiche sono dietro la macchina, come accadeva in alcune curve, si perde molto carico aerodinamico, perché effettivamente la velocità dell’aria si riduce. Inoltre, su quel circuito, le gomme sono soggette facilmente al surriscaldamento, e quindi si comincia a scivolare e a perdere aderenza. Quindi c’erano alcuni problemi”.
Eppure il posteriore della W12 si è dimostrato più problematico rispetto a quello delle vetture rivali, dunque bisogna cercare soluzioni in fretta, prima del Gran Premio inaugurale della stagione. “La cosa più importante è che abbiamo visto alcuni avversari che non erano in difficoltà tanto quanto lo eravamo noi, perciò dobbiamo concentrarci per comprendere per quale motivo il retrotreno fosse un po’ debole, come possiamo renderlo più stabile e prevedibile”, prosegue Shovlin. “Su questo stiamo lavorando ora. Speriamo che, quando arriveremo al weekend di gara, non sarà così difficile per i nostri piloti, perché hanno dovuto lavorare sodo per ottenere i tempi sul giro che hanno ottenuto”.
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