Verstappen si unisce alle voci critiche nei confronti della Sprint Race in F1, un modo, a suo dire, per vendere più biglietti.
Se qualche team principal sembra aver accolto con favore l’idea di sperimentare il mini GP al sabato pomeriggio al posto delle classiche qualifiche, i piloti sono più o meno tutti contrari. Il parere condiviso da coloro che si sono espressi a tal proposito è che per movimentare il weekend ci vorrebbe ben altro. Ad esempio l’utilizzo di monoposto diverse.
Nella fattispecie Max Verstappen ha rivelato di essersi imbattuto di recente in un video riguardante la stagione 2016 e di essersi accorto quanto le corse fossero animate con auto più strette.
“Le macchine di adesso sono troppo larghe e questo scoraggia i duelli”, ha dichiarato al De Telegraaf. “Dal punto di vista del grip adesso ne abbiamo di più, ma per i tifosi non penso sia importante”.
La Sprint Race non aiuterà a rimescolare le carte
Per l’olandese della Red Bull, dunque, il tentativo di creare una variabile aggiungendo 100 km di competizione non produrrà alcun beneficio. Al contrario, a suo avviso i big continueranno a primeggiare.
“Personalmente preferisco un solo gran premio lungo. Se venissero progettate vetture che permettono di tenere la scia di chi precede e agevolano i sorpassi, non ci sarebbe bisogno di creare cose del genere”, ha attaccato.
E in effetti l’accusa di voler aggiungere pepe inserendo a casaccio artifici è stata la più gettonata dai conservatori. Lo stesso Presidente della FIA Jean Todt aveva dichiarato che avrebbe votato contro se fosse stata presentata la candidatura della griglia invertita sempre per ottenere più spettacolo.
Analizzando l’attuale format il #33 ha sottolineato come la noia sopraggiunga soltanto al venerdì, prima di lanciare una frecciata agli organizzatori. “Il loro vero obiettivo è attrarre più gente in circuito così da guadagnare maggiormente. Alla fine è di quello che si tratta e lo posso anche capire”, ha chiosato con fredda lucidità.
Chiara Rainis