Si è spento all’età di 62 anni Johnny Dumfries, ex collaudatore della Ferrari e compagno di squadra di Ayrton Senna in Formula 1
Si è spento all’età di 62 anni l’ex pilota di Formula 1 Johnny Dumfries, all’anagrafe John Chrichton-Stuart, settimo marchese di Bute, che correva sotto pseudonimo proprio per nascondere le sue origini aristocratiche.
Lo scozzese si affacciò al massimo campionato automobilistico solo per una stagione, il 1986, con la Lotus, dove ebbe però l’onore di condividere il box insieme al leggendario Ayrton Senna, seppur nel ruolo di fido gregario e seconda guida. Dumfries veniva dalla vittoria nel campionato britannico di Formula 3 nel 1984, iscrivendo il suo nome nell’albo d’oro proprio dopo quello di Senna, e aveva trascorso la stagione successiva nel ruolo di collaudatore della Ferrari.
Un anno in Formula 1, poi l’endurance
Fu proprio Magic a volerlo al suo fianco, impedendo alla Lotus di ingaggiare la loro prima scelta, l’esperto Derek Warwick: il brasiliano voleva infatti il pieno sostegno della squadra alle sue spalle e dunque preferì puntare su un giovane che avrebbe volentieri ricoperto la posizione di numero due.
In quelle condizioni, acerbo e senza poter contare sull’impegno del team, Dumfries visse una stagione non certo esaltante, conquistando un quinto posto al Gran Premio d’Ungheria come miglior risultato e solo un altro arrivo a punti, la sesta piazza nel Gran Premio conclusivo del campionato in Australia. Nel corso dell’intero 1986 riuscì ad arrivare al traguardo in appena cinque gare.
Abbandonata, con qualche rimpianto, la Formula 1, in compenso, Dumfries visse una carriera da grande protagonista nei prototipi e nelle corse di durata, prima difendendo i colori della Sauber, poi passando alla Jaguar con la quale, nel 1988, vinse la prestigiosa 24 Ore di Le Mans in equipaggio insieme a Jan Lammers ed Andy Wallace.
L’addio a Johnny Dumfries
Fece in tempo ancora a vestire le tute di Toyota e Cougar prima di ritirarsi dall’automobilismo alla fine del 1991. “L’indomito spirito e l’energia che Johnny portò alla sua vita, e l’immenso calore e amore con cui abbracciava i suoi cari, ci mancheranno”, lo ricorda la famiglia in un comunicato. “Il suo cuore aveva radici profonde sull’isola di Bute, dove trascorse gran parte della sua vita”.
“Pieno di vita e vigore, sempre con il suo stile, un uomo meraviglioso e un pilota veloce”, sono le parole con cui gli dà il suo ultimo saluto un altro ex pilota britannico di Formula 1, Martin Brundle.