Il feedback positivo avuto dalla C41 nel corso dei test invernali e l’auspicio più concreto di non dover disputare una stagione come quella del 2020 trascorsa in fondo al gruppo lo hanno rinvigorito. Amante dei ruota a ruota e delle battaglie, ma solo se ne vale la pena, dal momento del suo ritorno ad Hinwil Iceman ha ritrovato spunto e freschezza. Ovvero ciò che a Maranello gli era ormai sfuggito di mano.
Nessuna euforia per la rivoluzione
A differenza di molti colleghi, però, il driver di Espoo ci ha tenuto a sottolineare come non stia aspettando con particolare interesse la chiacchierata rivoluzione tecnica, che il mondiale venturo riporterà in pista del wing car.
“Sicuramente non influenzerà la mia decisione”, ha affermato a Sky F1. “Tutti sono eccitati all’idea di questo cambiamento. Personalmente spero soltanto che porti i benefici pianificati”.
Malgrado la pausa ridotta a causa del prolungamento fino a metà dicembre dello scorsa campagna, il 41enne dell’Alfa Romeo ha ammesso di non vedere l’ora di essere alla partenza della gara di Sakhir. “I duelli sono il pepe del nostro sport, dunque, per quanto siano belli i test, è molto più divertente gareggiare”, ha sostenuto.
A proposito dei risultati che potrà ottenere i team, l’iridato 2007 ha preferito, come suo costume, non sbilanciarsi avendo anche avuto limitate possibilità di girare. “Ne sapremo di più sabato pomeriggio quando potremo davvero confrontarci con gli altri. Lì capiremo a che punto siamo”, ha concluso pragmatico.
Chiara Rainis