Luca Cadalora, tre volte campione del mondo e poi coach di Valentino Rossi, scommette in una stagione piena di stimoli per il Dottore
Tre volte campione del mondo, ma anche ex coach di Valentino Rossi fino al 2018. Luca Cadalora conosce bene il Dottore, di cui è stato prima avversario in pista e poi stretto collaboratore.
Così c’è davvero da credergli quando pronostica una stagione importante per il suo ex pupillo. “Rossi troverà molta motivazione nell’essere in squadra con Morbidelli e nel confronto con quelli che sono i suoi ragazzi, perché si allenano con lui al Ranch tutte le settimane”, scommette ai microfoni del quotidiano Il Giornale. “La carta d’identità non fa sconti a nessuno, però gli stimoli non gli mancheranno e potrebbe sorprenderci”.
Di consigli, il nove volte campione del mondo non ne ha proprio bisogno, nemmeno da parte di un pilota esperto e stagionato come Luca: “Non gli davo consigli neanche quando lavoravamo insieme… Lui si diverte, guida una delle moto migliori, se riesce a stare con i primi è una gran bella cosa perché adesso i giovani vanno forte, è diventata dura”.
Per Cadalora, rivedremo il solito Marquez
Chi invece è convinto che non avrà problemi è Marc Marquez, nonostante il rinvio del suo ritorno in pista: “I medici hanno ritenuto più prudente rimandare il suo rientro”, afferma Cadalora, “anche perché avranno capito che non sarebbe andato a Doha per fare una passeggiata. A quanto pare servirà ancora un po’ di tempo prima che possa affrontare un GP”.
Dovremo aspettare dunque ancora un po’ per rivedere il Cabroncito sulla sua Honda. Ma, quando potrà riprendere il suo posto, non ci metterà molto a tornare il solito Marquez. “Alla sua età poco, pochissimo”, sostiene Luca. “Anch’io mi fermai un anno, nel ’98 ed ero più vecchio di lui, ma quando la Yamaha mi chiamò a guidare la sua 500 mi bastò un turno di prove per riprendere il ritmo e in gara ero con i primi”.
Addirittura, non è da escludere un Marc comunque favorito per il Mondiale: “Dipende da come vanno le cose: se vinceranno un po’ tutti come nel 2020 è un discorso, ma se comincia a farlo sempre lo stesso la faccenda cambia”.
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