Hamilton stempera l’ansia in casa Mercedes. Dopo la prima giornata di azione in Bahrain, la vetta non è lontana.
Malgrado le parole preoccupate di Valtteri Bottas secondo cui la sua W12 sarebbe stata per l’intera giornata poco costante e a tratti inguidabile, alla Mercedes hanno di che sorridere. Al termine del primo assaggio di azione sul tracciato di Sakhir Lewis Hamilton ha chiuso a neppure tre decimi dal leader Max Verstappen.
Colpito dalla competitività della Red Bull, ma soprattutto della McLaren, l’inglese si è tuttavia proclamato soddisfatto per il feedback avuto dalla sua auto. A quanto pare sarebbero scomparsi i problemi di gomme e downforce patiti durante i test invernali, con un miglioramento importante del bilanciamento. Ma, complice il forte vento, si sarebbero accentuate le mancanze in termini di stabilità del posteriore.
“Si muove in continuazione e ovunque, il che complica l’impostazione delle curve”, si è lamentato il sette volte iridato. “Stiamo comunque lavorando per risolvere ogni cosa. Dietro le quinte ci sono tante persone che si danno parecchio da fare e personalmente rimango sempre sbalordito dalla maestria del tecnico si occupa degli assetti delle ali”, ha sottolineato l’asso di Stevenage convinto che la squadra abbia imboccato la strada giusta.
Archiviati i primi due turni di prove possiamo dunque dire che era tutta una finta quella della mancanza di passo della vettura sviluppata a Brackley? Probabilmente sì. La sensazione è che a Stoccarda abbiano solamente bisogno del cosiddetto “fine-tuning”, piccoli ritocchi per tornare al livello che tutti conosciamo. E’ dunque altrettanto possibile che sia le qualifiche, sia la gara sul Golfo siano appannaggio del #33, prima di un ritorno allo status quo magari già da Imola.
D’altronde, lo ha confidato lo stesso boss Toto Wolff. L’imprevedibilità della macchina palesatasi durante il pre-stagione ha costretto il team ad un ripensamento di alcuni concetti, di conseguenza è normale che non sia apparsa immediatamente come la migliore.
Chiara Rainis
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