Testacoda, tempi troppo alti e persino un botto contro il muro: le critiche su Nikita Mazepin sono cresciute, dopo il suo esordio in F1
La pioggia di critiche su di lui era cominciata prima ancora del suo esordio in Formula 1. Dicevano che fosse un figlio di papà, arrivato in griglia di partenza solo grazie alla spintarella del suo ricchissimo genitore, il miliardario oligarca russo Dmitry Mazepin.
Dicevano che fosse un maschilista irrispettoso, come dimostrava un video diventato virale sui social network in cui palpava una sua amica. Dicevano che fosse un pilota dallo stile troppo aggressivo e finanche pericoloso. Ecco, alla prova della pista, Nikita Mazepin non è riuscito a redimersi da tutte queste accuse. Anzi, ha rincarato la dose.
Nel corso delle qualifiche, il 22enne della Haas è andato ripetutamente in testacoda, è stato sempre più lento del suo compagno di squadra Mick Schumacher, e ha finanche causato l’ira dei rivali rompendo un patto non scritto e superando una fila di piloti nel corso della Q1. La sua gara, poi, è durata meno di un giro: un gran botto contro il muro, alla ripartenza dopo la safety car iniziale, per via delle gomme fredde, lo ha messo fuori gioco dopo tre curve. “È stata tutta colpa mia”, ha ammesso poco dopo ai microfoni dei giornalisti.
“Succede tutto in tre secondi e poi ci si ripensa per molto tempo”, ha raccontato Nikita ai microfoni di Match Tv. “Man mano che accumulo esperienza, non dovrebbe succedere più. Il weekend è stato duro. Ho perso tutta la fiducia che avevo guadagnato nel corso dei test, quindi dovremo analizzare tutti i dati per capire il motivo”.
Ma c’è poco da analizzare, secondo molti addetti ai lavori: l’unico motivo reale è che Mazepin non è ancora pronto per correre con i grandi. “Questo è un ragazzo che non merita di stare qui”, lo ha stroncato senza mezzi termini l’ex pilota della Ferrari in Formula 1, oggi commissario della Federazione internazionale dell’automobile, Mika Salo, ai microfoni della televisione finlandese C More.
A difenderlo ci ha provato il suo team principal Guenther Steiner, ricordando che anche Schumacher è stato vittima di un testacoda nella gara di domenica, chiudendo ultimo e doppiato: “Entrambi sono semplicemente troppo brutali con l’acceleratore, devono imparare. La nostra non è una macchina semplice da guidare. Se riuscissimo mai a battere la Williams sarebbe positivo, ma il nostro obiettivo di quest’anno dev’essere quello di preparare i piloti in modo che siano forti quando la nostra vettura tornerà competitiva”. Di scuola da fare sembra essercene ancora molta.
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