Inizio di campionato disastroso per Vettel. In Aston Martin non hanno però perso la fiducia nei confronti del quattro volte iridato.
Quasi come una maledizione Sebastian Vettel si trovato a ripartire da dove aveva concluso lo scorso anno con la Ferrari. Non è dunque bastato un taglio netto con il passato, la vendita delle sue Rosse stradali, il cambio casacca. Lo spettro della mancanza di competitività continua a perseguitarlo con il rischio di far disperdere per sempre e dimenticare quanto conquistato in Red Bull.
La domanda che si stanno ponendo in molti è se in quei mondiali vinti ci fosse qualcosa di suo o fosse tutto merito dell’auto che guidava. Perché i dati ci dicono che da quando ha lasciato Milton Keynes nel 2014, non fosse per qualche fugace guizzo, quello del driver di Heppenheim è stato un percorso decadente.
Un calo confermato anche in questo inizio di avventura con Aston Martin. Mai protagonista nei test, né tanto meno nelle prove libere del Bahrain, in qualifica è stato eliminato al Q1 con una dolorosa 18esima posizione poi diventata ultima per non aver rispettato le doppie bandiere gialle. Quindicesimo e doppiato in gara, nonché autore di un tamponamento ai danni dell’Alpine di Esteban Ocon, il #5 le ha sonoramente prese da quel Lance Stroll vicino di box, che pur non essendo un gran piede ha tagliato il traguardo in zona punti.
Per il team è inutile andare nel panico
Chiamato a commentare l’esordio in verde di Seb, il responsabile della squadra Otmar Szafnauer ha cercato di trovare il positivo.
“Non è stata la sua miglior corsa, però è partito in fondo e per diverso tempo è stato in top 10. Anche le sensazioni al volante sono state buone, tanto che i suoi riscontri sul giro sono stati simili a quelli del compagno che conosce bene la macchina”, il commento del dirigente riportato da F1i.com.
“Sta cominciando a prendere le misure dell’auto e ad apportare delle modifiche all’assetto per renderla più conforme alle sue esigenze. Purtroppo durante l’inverno ci sono stati diversi problemi di affidabilità, per cui non ha potuto coprire tanti chilometri, ma sono fiducioso che ce la farà”, ha chiosato l’ingegnere.
Chiara Rainis