Mazepin fuori al primo giro del GP del Bahrain per colpa dei detrattori? La convinzione del boss della Haas Steiner.
Le voci critiche esplose nei suoi confronti dopo il famoso video con una ragazza in deshabillé e in apparenza ubriaca potrebbero aver compromesso la stabilità mentale di Nikita Mazepin. Il moscovita nel suo weekend di esordio in F1 non si è certo coperto di onore. Più volte in testacoda e lontano dai tempi del compagno di squadra Mick Schumacher, in gara non ha fatto altro che pochi metri.
Un vero flop che potrebbe essere stato, almeno secondo il team principal della Haas, Gunther Steiner, agevolato dalla mancanza di tranquillità. Dall’ansia di sentirsi un corpo estraneo e guardato con scetticismo da un paddock via via diventato sempre più pungente con i figli di papà arrivati per il denaro.
Secondo in GP3 nel 2018 e quinto in F2 lo scorso anno, il 22enne avrà parecchio da lavorare se vorrà togliersi di dosso la brutta nomea di valigiato un po’ cafone.
I consigli del capo per riprendersi dalla batosta
Considerato che tutti lo aspettavano al varco del round inaugurale, è chiaro che il #9 abbia fatto il gioco dei suoi detrattori commettendo tanti errori. Per questo il manager meranese ha voluto dargli dei suggerimenti.
“Dovrà continuare a lavorare”, ha affermato l’ingegnere. “Non voglio prendermela con chi lo ha attaccato, ma certamente non è stato un vantaggio passare un inverno come il suo”.
Come dice il detto “chi è causa del suo mal, pianga sé stesso”. Nessuno, in fin dei conti, lo aveva obbligato a postare su Instagram il noto filmato. Aggravante di atteggiamenti sempre un po’ sopra le righe nelle categorie minori.
Concorde con Steiner l’ex pilota Sergey Sirotkin. “Sicuramente non si è trovato in una posizione comoda per cominciare la sua carriera in F1 e adesso saranno in molti ad attendere il suo prossimo sbaglio per biasimarlo”, ha analizzato parlando con la stampa russa. “Nel Circus avere dei buoni rapporti è fondamentale e i suoi primi passi non lo hanno messo in una luce positiva”, ha chiosato evidenziando un’assoluta verità. Le difficoltà avute inizialmente da due “anarchici” come Grosjean e Perez avrebbero dovuto servirgli da lezione.
Chiara Rainis