Nonostante le condizioni tutt’altro che agevoli, Pecco Bagnaia centra il secondo tempo nelle prove libere del Gran Premio di Doha di MotoGP
Rosso di sera, bel tempo si spera, dice il famoso proverbio. E la sera di Losail, in effetti, è tutta rossa, grazie ai bei tempi staccati dalle Ducati nella seconda sessione di prove libere del Gran Premio di Doha.
Subito alle spalle del leader Jack Miller si è piazzato il suo compagno di squadra Pecco Bagnaia. E dire che avrebbe potuto fare ancora di meglio: “Per colpa della caduta di Nakagami e delle bandiere gialle ho dovuto abortire il mio primo giro lanciato”, racconta il torinese. “Quindi ho potuto fare un solo tentativo, ma viste le condizioni direi che siamo andati davvero forte!”.
Bagnaia più forte della pista scivolosa e del vento
La pista oggi ha reso la vita difficile a Pecco, come a tutti i suoi colleghi: “Oggi le condizioni erano veramente difficili. C’era molta più umidità e la gomma posteriore scivolava molto, talmente tanto che pensavo di essere io ad averne trovata una difettosa. Invece alla fine tutti i piloti hanno detto la stessa cosa: il problema lo hanno accusato tutti. Rispetto alla settimana scorsa, oggi è stato molto più difficile fare dei buoni tempi”.
Ma Bagnaia non ha perso la sua velocità: è riuscito comunque a fermare i cronometri su 1:53.4, come una settimana fa. “Alla fine io ho staccato lo stesso crono di venerdì scorso”, prosegue. “Non ho mai avuto problemi con le gomme preriscaldate e questo è un altro dato molto positivo. La settimana scorsa avevo fatto due tentativi secchi, invece stavolta ho messo insieme più giri con una gomma usata, registrando tempi costanti. Ho anche modificato un po’ il mio stile di guida, per usurare di meno lo pneumatico posteriore, e devo dire che ha funzionato”.
Qualche ostacolo potrebbe arrivare anche dal meteo: “Sì, il vento è sempre un problema per la Ducati, ma domenica scorsa siamo arrivati secondo e terzo, quindi direi che ci sappiamo adattare!”, sorride Pecco. “Ma, più che il vento, i veri rivali sono la Yamaha e la Suzuki…”.
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