Capace di recuperare dalla pit lane al quinto posto in Bahrain, Perez ha stupito tutti nella sua prima uscita con la Red Bull.
E se fosse Perez il primo a far vacillare le certezze di Verstappen? Non si fosse verificato quell’assurdo blackout alla sua vettura proprio mentre si stava preparando a partire, il messicano al debutto con la Red Bull avrebbe certamente lottato per il podio e magari pure per qualcosina in più. La sensazione che un po’ tutti hanno provato è comunque che per Max Sergio sarà un compagno di squadra tosto. Ben lontano da quelli avuti finora.
Abituato ad essere il leader indiscusso del team e ad avere il sopravvento sul vicino di box di turno, vedasi gli ultimi casi di Gasly e Albon, l’olandese si trova ora al fianco uno stimolo importante, ma altresì qualcuno che potrebbe disturbarlo e preoccuparlo.
Eppure, malgrado l’elogio alle sue doti di “mago delle gomme”, Mark Webber, che l’ambiente energetico lo conosce bene essendoci stato dal 2007 al 2013, lo ha declassato a mero guardaspalle.
Ma davvero un osso duro come Checo si limiterà a parare i colpi diretti al #33? Noi abbiamo dei dubbi alla luce di una carriera tutta costruita all’attacco e a suon di ruotate proprio con chi condivideva il garage.
“Il suo compito sarà ad esempio mettere pressione alla Mercedes in fase di pit stop”, ha spiegato l’australiano al podcast On The Marbles calcando la mano sull’esigenza dell’equipe con base a Milton Keynes di affidarsi a un pilota costante e veloce per garantirsi punti pesanti per la classifica costruttori.
Ricordando poi il periodo in cui doveva fare il secondo di Vettel e quanto per i vertici fosse rivelante il distacco tra le due auto, il 44enne ha aggiunto: “Prendere le misure del 23enne non sarà una passeggiata per lui, ma credo fermamente che potrà ottenere buoni risultati quest’anno”.
Chiara Rainis