Lewis Hamilton si avvia verso il ritiro dalle corse. E per il suo futuro ha in mente un mestiere che lo porterà molto lontano dalla Formula 1
La stagione che è iniziata lo scorso weekend con il Gran Premio del Bahrain potrebbe anche essere l’ultima di Lewis Hamilton in Formula 1. Il contratto che lo lega alla Mercedes scade a fine anno e c’è chi è pronto a giurare che, una volta messo in tasca il suo ottavo titolo iridato e diventato così il pilota più vincente della storia, l’anglo-caraibico deciderà di appendere il casco al chiodo.
Che sia questa la sua decisione, o che scelga invece di restare al volante ancora per qualche anno, una cosa è già certa: Hamilton ha le idee chiare su cosa intende fare nel suo futuro. E, una volta terminata la sua carriera da pilota, pare proprio che non rimarrà nel paddock con un altro ruolo, ma si dedicherà a tutt’altro mestiere.
Quello di cantautore, che è da sempre stato uno dei suoi sogni. “Faccio musica da molto, molto tempo”, ha raccontato ai microfoni di Sky Sport Inghilterra. “Non ho iniziato con l’obiettivo di pubblicare i miei brani o diventare una popstar. Nulla del genere: semplicemente, amavo creare. Da quando avevo 12 o 13 anni, a casa, strimpellavo da solo nella mia stanza e cercavo di scrivere dei testi. A quell’epoca, la maggior parte delle volte pensavo solo che fossero una m***a, non andassero bene. Ma poi li riprendevo in mano e non mi arrendevo mai”.
Ma, negli ultimi anni, il sette volte iridato si è dedicato con sempre maggior assiduità alla musica, tanto da duettare con Christina Aguilera in una canzone, adottando lo pseudonimo di Xnda, pubblicare alcune delle sue creazioni sui social network e addirittura esibirsi live l’anno scorso. “Lo faccio ancora oggi ed è piuttosto terapeutico”, spiega. “Quando viaggio e suono le mie canzoni agli amici, mi dicono: ‘Dovresti pubblicarle, farle conoscere’. Ho ancora molto da condividere, perciò forse farò un altro concerto. e mostrerò qualcosa di più”.
Potrebbe sembrare strano che uno sportivo abbia un animo artistico così pronunciato. Ma per lui la distanza tra la Formula 1 e la musica non è così grande come potrebbe apparire: “Quello che facciamo è una forma d’arte. Non so se le persone la vedano in questo modo, ma lo è. Noi piloti, cercando di mettere costantemente a punto la macchina, facciamo la stessa cosa dei pittori quando scelgono le loro pennellate. E anche mentre percorriamo un giro di pista stiamo creando. Dobbiamo essere creativi con l’assetto, con la comprensione di ciò che la macchina possa fare o meno, con le idee per ridisegnare il volante, i pedali, il sedile, il pacchetto aerodinamico, e per utilizzarli al meglio”.
Ma nel futuro di Hamilton oltre le corse non c’è soltanto la musica. Negli ultimi anni si è dedicato molto anche ad altri progetti collaterali: dal lancio della sua linea di abbigliamento con Tommy Hilfiger all’apertura di un premiato ristorante vegano, tanto per citarne un paio. “Direi che sono molto più impegnato di quanto sia mai stato qualunque altro pilota”, conclude Lewis. “Fin da quando sono bambino le persone mi dicono che ci sono cose che io non posso fare, ma non voglio lasciarmi tarpare le ali. Ho sperimentato tutti questi aspetti che mi appassionano. Ci sono ancora tante cose che voglio fare”.
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