Il boss Ferrari Binotto esalta i progressi della SF21 dipingendo un futuro roseo e da riferimento per la sua squadra.
Di sicuro rispetto al 2020 quando spesso veniva eliminata al Q1 qualche passo avanti lo ha fatto. Che però da qui ad Abu Dhabi ci si possa aspettare un miracolo, questo è molto più improbabile. Troppo importante è ancora il deficit su Mercedes e Red Bull, ma ciò che deve destare più preoccupazione è la concorrenza di Alpha Tauri e McLaren, in Bahrain apparse in gran forma.
Eppure mentre si avvicina il secondo appuntamento stagionale in programma a Imola la prossima settimana il team principal Mattia Binotto si è dichiarato più che soddisfatto dei miglioramenti della power unit sviluppata a Maranello, uno step che ha permesso anche ad Alfa Romeo e, in misura minore, ad Haas, di recuperare qualche decimo rispetto allo scorso anno.
“Da parte nostra siamo progrediti un po’ in ogni area”, ha sostenuto a Motorsport.com contento del pacchetto fornito a Sainz e Leclerc. “Ci manca ancora un po’ di potenza, ma meno del passo. Dunque stiamo convergendo”.
Il vero appuntamento è il 2022
Conscio che per l’estate il progetto attuale dovrà essere abbandonato a favore di quello della rivoluzione tecnica, il manager nato in Svizzera ha addirittura alzato l’asticella ipotizzando non sono l’aggancio, ma addirittura il sorpasso sui rivale.
“Il campionato venturo potremmo perfino diventare il riferimento. Aerodinamica compresa”, ha affermato. “Ormai le differenze sono sempre più sottili. Stiamo andando nella giusta direzione e con gli strumenti ideali per diventare più forti in futuro”.
In attesa di sognare i grandi risultati dopo il secondo posto a firma di Charles e l’ottavo di Carlos a Sakhir, la Rossa punta a confermarsi nel prosieguo del mondiale così da buttarsi alle spalle la mediocre sesta piazza costruttori del 2020. Ad oggi il piazzamento più probabile, se tutto, ovviamente, filerà liscio, sembra essere il quarto, ma il pilota monegasco non ha escluso il podio.
Chiara Rainis