Il plenipotenziario della Red Bull, Helmut Marko, traccia un paragone tra il suo pilota Max Verstappen e l’avversario Lewis Hamilton
Il giovane sfidante Max Verstappen ha ormai raggiunto lo stesso livello dell’esperto campione Lewis Hamilton. Lo ha dimostrato lo scorso Gran Premio del Bahrain, che ha aperto la stagione 2021 di Formula 1, vissuto tutto sul dualismo ruota a ruota tra i due attesi contendenti per il campionato.
Ma, alla fine, a prevalere è stato ancora il solito Hamilton. Nonostante la loro competitività sia infatti ormai pressoché la medesima, il sette volte campione del mondo continua ad avere un’arma in più da giocarsi. Lo spiega lo stesso Helmut Marko, plenipotenziario della Red Bull.
“La gara ha dimostrato chiaramente che loro due sono ad un altro livello rispetto agli altri”, ha dichiarato Marko ai microfoni del sito specializzato tedesco Formul1. “L’unico aspetto che avvantaggia Hamilton rispetto a Max è la sua incredibile costanza di rendimento”.
A Verstappen manca solo l’esperienza di Hamilton
Un punto che però può risultare cruciale, ed è frutto soprattutto della sua grandissima esperienza: “Non so quante gare abbia fatto e quante vittorie abbia ottenuto. Come avete visto, ha svolto un lavoro grandioso tatticamente, con i cambi di traiettoria e così via. Per Max è stata una gara molto difficile. Ma, comunque, ormai sono più o meno alla pari tra di loro. Anche Max, ad un certo punto, potrà accumulare un bottino di esperienza come Hamilton“.
Sul finale del GP, il muretto della Red Bull ha chiesto a Verstappen di cedere la posizione a Hamilton, poiché aveva compiuto il suo sorpasso tagliando il circuito. Max ha accetato malvolentieri questa decisione, che però Marko difende.
“Aveva rimontato drasticamente e le gomme di Hamilton erano alla fine”, racconta. “L’unica cosa è che cinque secondi di vantaggio non gli sarebbero bastati a garantirgli la vittoria. Eravamo convinti che gli avrebbero inflitto una penalità tale da far vincere Hamilton. Se fosse stato davanti di 5.8 secondi, gli avrebbero comminato 10 secondi di penalizzazione. Da quel punto di vista, restare davanti non ci avrebbe aiutato”.
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