MotoGP vicino ai 400 km/h: cosa si prova a certe velocità

I prototipi MotoGP si avvicinano ai 400 km/h. Ma cosa si prova in sella ad una moto a simili velocità? Lo racconta l’ex campione Alex Crivillè.

Jack Miller
Jack Miller a Losail (getty images)

Erano gli anni ’90 quando la Honda superò il limite dei 330 km/h. A distanza di tre decenni la MotoGP ha compiuto passi da gigante, non solo a livello di potenza dei motori, ma anche di aerodinamica e di sistemi di sicurezza, elettronica e abbigliamento compresi. A Losail Johann Zarco ha toccato il limite record di 362,4 km/h nel corso delle FP4 del Gran Premio del Qatar, superando di oltre 5 km/h il precedente record di Andrea Dovizioso ottenuto sul circuito del Mugello nel 2019. E a fine maggio al Mugello siamo pronti a scommettere che la Ducati Desmosedici GP21 potrà toccare un nuovo record di top speed.

In un articolo sul sito spagnolo ‘Marca’ l’ex campione Alex Crivillé parla di velocità massima da un punto di vista privilegiato. “Attualmente la MotoGP dispone di una tecnologia molto avanzata che permette di raggiungere velocità massime inimmaginabili anni fa grazie al controllo ‘anti impennata’ (anti impennata) e al controllo di trazione, che influenzano notevolmente l’apertura dell’acceleratore sia in curva che in rettilineo”.

Non solo aerodinamica e centralina elettronica, ma anche nuovi dispositivi come l’holeshot consentono scatti e velocità senza precedenti. Del resto la classe regina è tecnologia allo stato puro in continua evoluzione. In passato “senza alcun sistema di controllo, all’apertura dell’acceleratore dovevi compensare tutta la potenza tirando in avanti il ​​tuo corpo per cercare di far reagire il più docile possibile la moto di fronte a tutta la potenza assorbita… Ad ogni modo, è vero che quando si supera la barriera dei 300 km/h la pista si restringe. Visivamente, una larghezza di 18 metri diventa una corsia strettissima. Sembrava che la motocicletta arrivasse prima del tuo corpo. Ad ogni modo, avvicinarsi ai 400 km/h, come si sta attualmente avvicinando – ha concluso Alex Crivillè -, è impressionante”.

Pecco Bagnaia a Losail
Pecco Bagnaia a Losail (getty images)
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