Montoya ha riproposto il tema delle gare sprint. Ma siamo sicuri che si debba per forza stravolgere un rito come il weekend di F1 per andare dietro ai giovani?
“Bisogna iniziare a rendersi conto che il livello di attenzione delle persone si riduce, quindi non si può sperare che si siedano e guardino la gara in TV per due ore. Le persone come noi che amano questo sport, lo fanno. Le generazioni più giovani faranno fatica“. Parola di Juan Pablo Montoya, ex pilota di F1, che è tornato qualche giorno fa su uno dei temi più caldi del momento: le gare sprint.
Il format
Un nuovo modo di vedere il weekend di gara che, secondo gli organizzatori e i team, dovrebbe creare più spettacolo, senza andare a intaccare i costi. Innanzitutto il venerdì si ridurrebbe a due sessioni di un’ora, invece delle sessioni di 90 minuti. La gara sprint di 100km o di 30 minuti (c’è ancora da capire) avverrebbe il sabato con una griglia di partenza che sarebbe definita da una qualifica che avverrebbe al mattino o poco prima della corsa. Il risultato della gara sprint poi determinerebbe la griglia di partenza del gran premio vero e proprio la domenica. In questo caso i punteggi rimarrebbero inalterati, mentre nella gara sprint potrebbero essere premiati solo i primi 3 con punteggi ridotti.
Il debutto avverrà già in questa stagione (a Silverstone), come ha annunciato il CEO della Formula 1 Stefano Domenicali, e a breve saranno dati i dettagli: “L’obiettivo è di chiudere tutto entro il GP di Imola“, ha ricordato. “La prova che vorremmo fare è di un weekend molto più intenso, un’ora di prove libere al venerdì, poi la qualifica della gara sprint. Per dare più intensità, movimento, più interesse, che è stato richiesto dagli organizzatori e dalle televisioni“.
Idea vincente?
Insomma lo chiedono le tv. E sono loro che pagano (profumatamente), insieme agli sponsor, il Circus. E per molti è un tentativo di rinnovare una F1 che negli ultimi anni non è stata famosa per le lotte “leggendarie” in pista, ma per la noia, a causa dei pochi sorpassi. Da una parte il nuovo regolamento del 2022 viaggia in questo senso, ma forse per il Circus questo non basta. L’idea sembra buona, ma di sicuro sarà uno choc per i veterani, o per meglio dire i puristi, della F1, abituati a sedersi come sempre sul divano e a godersi la classica corsa della domenica.
E la domanda sorge spontanea: ne vale la pena? Il tutto per venire incontro anche alle nuove generazioni, abituate al “tutto e subito e di corsa”? Lo scopriremo presto. Certo è che una scossa andava data. Bisognerà capire se sarà la strada giusta e il test di Silverstone di sicuro non basterà per capirlo. Servirà del tempo ma soprattutto servirà il parere dei piloti, che così vedrebbero aumentare la tensione, che di solito si concentra su una sola gara.
Molti degli attuali driver in pista vengono però da una GP2 che presenta un format simile, quindi il sì sembra quasi scontato. Come sempre, l’auditel dirà se è la scelta giusta. Ma chissà che non basti solo cambiare la concezione di queste vetture, troppo poco propense ai sorpassi, a far fare un passo indietro e a mantenere quantomeno inalterato il rito del weekend della F1…
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