Nonostante il dolore per la perdita del fondatore Fausto, la Gresini Racing continua a correre, guidata dal braccio destro Carlo Merlini
Fausto Gresini non c’è più. Il maledetto virus del Covid-19 ce lo ha portato via lo scorso 23 febbraio, un mese esatto dopo che aveva compiuto sessant’anni. Ma l’eredità che il due volte campione del mondo di classe 125 ha lasciato al mondo del Motomondiale è ancora viva più che mai. E non stiamo parlando solo di un retaggio metaforico, ma anche di uno molto concreto.
Quello della sua Gresini Racing, la squadra che, anche in assenza del suo fondatore e punto di riferimento, continua ad essere saldamente presente sulla griglia di partenza. A raccogliere il testimone a capo dell’azienda è stato Carlo Merlini, già marketing e commercial manager ma soprattutto braccio destro di Fausto.
L’assenza di Fausto si fa sentire nella Gresini Racing
“Per me e per tutti gli altri ragazzi dell’azienda questa è una stagione particolare, strana, una stagione emotivamente dura e con cui stiamo già facendo i conti. Ci manca tanto”, confessa ai microfoni del Foglio. “Prima alzavi lo sguardo e lui era lì, adesso non c’è. La prima domenica, quella dell’esordio, è stato un colpo al cuore il minuto di silenzio prima del via. Il fatto di dove raffrontare tutto senza di lui, dai dettagli alla gara, è strano. Difficile, complicato, sicuramente diverso”.
Oltre alle sue doti umane, a fare davvero la differenza per la squadra era la capacità innovativa di Fausto: “Era uno che pensava al futuro, è sempre stato un visionario”, prosegue Merlini. “Fausto si è sempre lanciato con i pensieri e le idee oltre il presente. Ezpeleta me lo ha raccontato proprio qualche giorno fa: Fausto lo contattava, andava da lui, gli diceva: ‘Facciamo così e così’. Un attivatore, una fonte di nuove idee: ecco chi era Fausto. Credeva nella nascita e nello sviluppo delle nuove categorie. Quando è nata la Moto2 l’abbiamo fatta subito, e abbiamo vinto. E così è successo con la MotoE. Si lanciava senza gli schemi dell’azienda convenzionale, mentre io non sono così. Questo suo slancio, quando sentiva di dover fare le cose, serviva a tutti”.
Così il suo team resiste e continua la sua corsa anche senza il proprio padre carismatico: “Gresini Racing è formata da sessanta persone, siamo davvero una grande famiglia e assicuro che non è retorica. Fausto ha quattro figli, i due più grandi, Lorenzo e Luca, avevano già iniziato a frequentare un po’ la squadra. Quello era il suo sogno: portarli dentro. Sono ragazzi fantastici, di una modestia rara. E noi, anche per una questione di affetto, li vogliamo accompagnare in questo percorso nell’azienda creata dal loro papà”.
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