Fabio Quartararo entusiasta per le prestazioni in Qatar. La Yamaha M1 ha risolto i vecchi problemi? A Portimao la prima risposta.
Il Qatar ha dato le prime risposte al lavoro svolto dai tecnici Yamaha nella pausa invernale. Il doppio successo di Losail, con Maverick Vinales prima e con Fabio Quartararo poi. La casa di Iwata ha davvero risolto i problemi emersi nella stagione 2020? A Portimao avremo le prime risposte, anche se c’è grande ottimismo nel box Yamaha. Fino all’anno scorso le M1 potevano puntare alla vittoria solo partendo davanti, invece a Doha i vincitori si sono ritrovati costretti ad una lunga e non semplice rimonta, anche contro moto come le Ducati nettamente superiori sul rettilineo.
Fabio Quartararo era un fiume in piena dopo il successo di domenica scorsa. Ha beneficiato di un grip costante nei 22 giri e di un’agilità in curva da fare invidia ai diretti avversari come Ducati e Suzuki. Anche se il francese ha lamentato problemi alla gomma posteriore la settimana prima, che lo hanno lasciato al quinto posto. Assumendosi però tutte le responsabilità: “Ho guidato come un debuttante, senza giocare con le mappe del motore e senza preservare la gomma dietro. Sono stato tre giorni in hotel a pensare al motivo per cui non ho usato il cervello mentre guidavo”.
Vincere in MotoGP non è solo questione di potenza e usura gomme, ma anche di testa e stili di guida. Adesso c’è trepidazione per il prossimo appuntamento in Portogallo, il primo vero baco di prova per le Yamaha M1. L’anno scorso si è rivelato un pessimo circuito per il marchio giapponese, anche se a salire sul podio ci pensò Franco Morbidelli con una ‘spec-A’ 2019. “A parte Franco, che ha le specifiche del ’19 ed è arrivato terzo, siamo arrivati 11°, 12°, 14°”, ricorda Quartararo. “Sarà un momento in cui vedremo il potenziale della nostra moto. Al momento i sorpassi sono migliorati rispetto allo scorso anno perché sento il limite e so dov’è il limite. Mi sentivo così bene nei sorpassi. Potevo frenare così forte e tenere il freno sul filo della moto. Ma vediamo nelle altre gare”.
La stagione 2020 era iniziata alla grande per il pilota transalpino, con due vittorie nelle prime due gare. Quindi vietato montarsi la testa. “Questo è un momento in cui credo nella nostra moto, ma non posso dire se funzionerà”. Adesso attende il dispositivo di abbassamento anteriore, in Yamaha sono stati già avvisati.
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