Da Roma il Presidente FIA Todt attacca i detrattori della Formula E e non esclude l’unione con la F1 in futuro.
Presente nella Capitale per assistere al doppio ePrix di Roma il capo della Federazione Internazionale Jean Todt se l’è presa con la stampa per il suo essere F1 centrica.
Secondo l’ex manager Ferrari i media sarebbero interessati solamente alla classe regina dell’automobilismo, ignorando in toto molte delle altre discipline. La FE in testa. “Non le viene data l’attenzione che merita”, si è lamentato a La Gazzetta dello Sport.
In realtà, al di là della possibile diffidenza verso un prodotto nuovo, a volte resta molto difficile trovare qualcosa di entusiasmante nelle corse proposte dalla categoria al 100% elettrica. Sarà per l’assenza di rumore, di personalità, di macchine esteticamente intriganti, piuttosto che di procedure chiare, seguire il campionato “verde”, è piuttosto difficoltoso. Conclusi i 45′ di gara non rimane niente e di certo non si è ansiosi di assistere al round successivo. Eppure proprio questo sembra essere il futuro del motorsport.
Lo ha detto chiaro e tondo il Presidente federale proprio da Roma, estasiato dal carattere unico della categoria e dai rimescolamenti offerti a sorpresa grazie agli inevitabili incidenti nei toboga cittadini.
“Le aspettative sono alte per il weekend della F1 a Imola, ma lo stesso dovrebbe essere per la Formula E”, ha proseguito nella sua riflessione. Con l’obiettivo di avvicinare due mondi oggi da molti considerati come paralleli in un avvenire, non lontano, le due manifestazioni potrebbero svolgersi in contemporanea, sui medesimi tracciati (cittadini), come già accade per F2, F3 e Porsche Carrera Cup.
“Personalmente non sono contrario all’idea. Credo potrebbe funzionare anche se ritengo che la formula elettrica debba mantenere il suo volto futuristico”, ha affermato tranquillizzando però i puristi che non si assisterà mai ad una totale conversione all’elettrico. “Quando si parla di zero emissioni ci si riferisce al carburante”, ha infine specificato a proposito degli obiettivi ambientalistici dettati ormai da tempo.
Chiara Rainis
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