Un circuito fortemente voluto da Enzo Ferrari quello di Imola, scenario di numerose battaglie ed eventi storici. E noi ve li raccontiamo
Un Gran Premio storico per la F1 quello di Imola. Non solo perché è uno dei pochi che si corre in senso antiorario, ma anche perché la sua storia è piena di fascino. A volerlo fu proprio Enzo Ferrari, a cui è dedicata la pista, insieme al fino Dino. “Valutai fin dal primo momento che quell’ambiente collinoso poteva un giorno diventare un piccolo Nurburgring per le difficoltà naturali che il costruendo nastro stradale avrebbe compendiato, offrendo così un percorso veramente selettivo per uomini e macchine”, raccontò il Drake. “Un piccolo Nurburgring – mi ripetevo quel giorno volgendo lo sguardo intorno – un piccolo Nurburgring, con pari risorse tecniche, spettacolari e una lunghezza di percorso ideale. Questa mia convinzione si è realizzata attraverso i decenni che da allora sono trascorsi”. Ed è proprio così.
Il circuito è stato inaugurato nel 1953, e fu usato dalla F1 per la prima volta nel 1963 in una gara fuori campionato vinta da Jim Clark. Un mito che vince su un circuito entrato poi nella storia. Non poteva che esserci esordio migliore per Imola, che ne ha visti di trionfi. Come quello nel 1979 di Niki Lauda in un’altra gara fuori campionato, mentre nel 1980 fu Nelson Piquet a vincere su Brabham.
Dal 1981 e fino al 2006 nel calendario apparve come GP di San Marino. Sfide incredibili sui saliscendi di Imola, ma anche tragedie, come quelle del 1994. Prima la morte nelle prove di Roland Ratzenberger, poi in gara quella di Ayrton Senna.
Ed è Senna il re dei poleman qui, con 8 partenze al palo, un primato per un solo circuito in F1, poi eguagliato da Michael Schumacher con la sua 8ª pole a Suzuka nel 2004 e da Lewis Hamilton, con l’8ª a Melbourne nel 2019.
È Schumi però a detenere il record di vittorie su questo circuito, con 7 successi, l’ultimo nel 2006 dopo un duello con Alonso, che lo aveva beffato un anno prima. A seguire proprio l’asso brasiliano e Alain Prost a 3. Il Kaiser tedesco che a Imola detiene anche il primato di 12 podi, record per un solo circuito nella storia della F1, stabilito con la vittoria nel 2006.
Qui come non mai è fondamentale partire dalla prima fila, lo dicono i numeri: 9 gare su 28 vinte dalla prima posizione, 9 dal secondo posto in griglia. E speriamo che nel 2021 invece si arrivi a un record “positivo” di sorpassi in pista. A Imola infatti se ne sono visti davvero pochi: solo 6 nel 2020, quando arrivò la doppietta Hamilton-Bottas che regalò l’ennesimo titolo costruttori alla Mercedes. Uno solo nel 2006, quello di Tiago Monteiro su Takuma Sato al 20° giro per la 18ª posizione, il peggior risultato di sempre. Solo nel 2001 si andò in doppia cifra con 11 sorpassi. Chissà se Verstappen e Leclerc quest’anno dci regaleranno qualche emozione forte. Un’emozione da Imola…
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