Johann Zarco ha detto no al vaccino anti Coronavirus perché non si fida. Finchè non sarà obbligatorio porterà avanti la sua tesi.
Gran parte del paddock del Motomondiale si è vaccinato a Losail una minoranza ha preferito rinviare o rifiutare la somministrazione dal momento che non è obbligatoria. Dorna ha stanziato un importante accordo con le autorità locali del Qatar, in modo da consolidare la bolla sanitaria istituita per portare avanti il campionato. Tra coloro che hanno detto ‘no’ c’è il leader provvisorio Johann Zarco.
Inizialmente non ha dato spiegazioni sul suo rifiuto, poi è stato più esplicito in un’intervista rilasciata a Massimo Calandri per il quotidiano ‘la Repubblica’. Aprendo ad un dibattito che lascerà sicuramente campo aperto a critiche. “Perché non mi fido delle persone che stanno dietro a questo. No… non mi sento a mio agio. Non sappiamo cosa sia veramente. All’inizio avevamo una certa libertà di pensiero. C’è stata una discussione sul fatto che fossimo manipolati o meno. Ora è come, “Ascoltami e fai quello che dico”… e non mi piace. Ma non giudico chi accetta il vaccino. Lo capisco bene”.
Il precedente della mascherina
Nella scorsa stagione diversi piloti hanno dovuto saltare dei Gran Premi per positività al Coronavirus, fra cui Iker Lecuona e Valentino Rossi. Fausto Gresini ha perso la vita a causa di questo dannato virus. Johann Zarco però non vuole saperne di vaccinarsi, almeno fino a quando la situazione non sarà più chiara. “È molto più difficile andare controcorrente. Ho cercato di difendere il mio punto di vista lo scorso anno non usando la mascherina, ma sono stato avvertito dall’IRTA che sarei stato bandito dalle corse se non avessi usato la mascherina. Quindi ho dovuto usarla”.
Quando costretto, il pilota francese della Ducati ha dovuto obbedire. Ma essendo il vaccino facoltativo ha potuto far valere il suo pensiero liberamente. Ma non è escluso che presto diventi obbligatorio per tutti gli sportivi. “Forse alla fine dovrò fare il vaccino se voglio continuare a correre, perché può diventare obbligatorio”.