Marc Marquez racconta come ha vissuto il weekend di gara del suo ritorno in MotoGP. Tra la paura e le lacrime liberatorie finali
Lui l’ha affrontato come un vero eroe, stringendo i denti e arrivando addirittura settimo al traguardo. Ma quello del Gran Premio del Portogallo, che ha segnato il rientro di Marc Marquez in MotoGP, dopo nove mesi di assenza per infortunio, non è stato affatto un weekend semplice.
Il braccio destro, fratturato all’omero l’anno scorso a Jerez de la Frontera, non è ancora in perfette condizioni. Tanto che il Cabroncito sente addosso le conseguenze degli sforzi compiuti a Portimao e in questi giorni sta mantenendo un regime di assoluto riposo. “Sono un pochino ammaccato e dolorante dopo il weekend di gara, ma era tutto previsto”, racconta ai microfoni del quotidiano sportivo As. “Ho riposato lunedì, lo sto facendo oggi e sarà così anche domani, come d’accordo con i medici. Devo aumentare gradualmente lo stress alle ossa. Anche se, a dire il vero, sto già pensando a Jerez, mentalmente sto già girando sul circuito.
A livello psicologico, non appena rimesso il sedere sulla sella della sua Honda, Marquez sembra avere subito ritrovato la fiducia dei giorni migliori. A parte in un momento della terza sessione di prove libere del sabato, quando ha osservato ciò che stava succedendo in pista e un po’ di timore si è fatto strada nella sua mente. “Non ho mai avuto paura nel corso del fine settimana, tranne quando ho visto la caduta di Martin e, all’inizio del mio giro veloce, mio fratello è volato davanti a me alla curva 3″, afferma il catalano. “Allora mi sono detto: ‘Finisco il giro e finisco la sessione’. Non avevo un buon feeling e nel pomeriggio avrei avuto altri 45 minuti di prove”.
Alla fine della corsa, Marquez si è sciolto in un pianto liberatorio, davanti alle telecamere. Mentre anche sul divano, a centinaia di chilometri di distanza, faceva lo stesso la sua mamma Roser Alentà: “Anche mia madre ha pianto. Mi ha rimproverato: non per quello che ho fatto nel corso del fine settimana, ma perché a casa l’ho fatta piangere. A livello emotivo il prossimo fine settimana di gare sarà meno faticoso e ciò mi consentirà di lavorare in maniera più rilassata”.
Insomma, l’otto volte campione del mondo non è ancora tornato quello dei tempi migliori: per raggiungere quel livello ci vorrà ancora un po’ di pazienza. Ma certamente ha tutte le intenzioni di tornare a lottare per il gradino più alto del podio il prima possibile.
“Al momento ho un limite: non riesco a spingere al 100% per l’intera gara e tra un appuntamento stagionale in pista e l’altro devo prendermi delle pause”, spiega. “Devo avvicinarmi passo a passo alla corsa successiva, consapevole che il film sarà diverso in ogni pista, con l’obiettivo di sentirmi sempre meglio e di avvicinarmi ai primi. Ad oggi non riesco a pensare al titolo mondiale perché non sono pronto. Ma spero di arrivarci il prima possibile, perché uno dei miei obiettivi è lottare presto per la vittoria. Mancano ancora tante gare e, se sarà un campionato come quello dello scorso anno, con tanti alti e bassi…”.
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