Doveva compiere miracoli, ma adesso Alonso si rimangia tutto. Dopo il secondo GP 2021 il suo ritorno in F1 è stato un flop.
Assieme all’Aston Martin, l’Alpine Renault è stata la sorpresa in negativo di questo campionato di F1. Sebbene a Imola sia entrata in top 10 con entrambi i piloti, la scuderia anglo-francese, sta patendo nel confronto con McLaren e Ferrari molto più del previsto, di conseguenza quello che doveva essere l’impatto salvifico dell’eletto “Godfather” Alonso finora non si è visto.
Al contrario, ad oggi Fernando non si è mai dimostrato decisivo e neppure particolarmente combattivo come invece era in suo stile prima del ritiro. Sarà solo colpa della macchina, oppure la ruggine accumulata nei due anni passati a fare altro, sommata ad un’età non più verde, hanno influito? Probabilmente è un mix di tutti e tre i fattori.
Di certo le ambizioni del Samurai sono drasticamente cambiate dal momento del suo rientro e dal dettare come obiettivo temporale per la vittoria il vicino 2022, dopo il round del Santerno lo ha addirittura posticipato ad un futuro molto lontano, probabilmente a quando lui stesso avrà lasciato definitivamente la classe regina.
A dispetto di quanto sperato, il driver di Oviedo si è trovato tra le mani un’auto non particolarmente veloce e competitiva. Un presa di coscienza avvenuta sin dai test invernali del Bahrain e che ora pare ancor più concreta.
“E’ una squadra rinnovata e motivata, con il potenziale per l’iride. Potrebbero però volerci anche due, cinque o sette anni”, ha affermato a RMC Sport il 39enne, che ha poi scherzato sulle parole del Presidente della Losanga Luca de Meo, a proposito della sua figura da “Padrino”.
“Credo volesse dire che sono uno dei più esperti dell’equipe. Solitamente quando si entra nella massima serie ti raccontano tutti aneddoti e curiosità. Nel nostro caso invece è il contrario”, ha quindi spiegato.
Chiara Rainis
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