Anche i massimi vertici della Formula 1 si esprimono sulla polemica della Superlega di calcio, dichiarando la loro contrarietà
Nella polemica sulla Superlega di calcio, che continua ad infiammarsi anche dopo il ritiro della maggior parte delle squadre dalla coppa europea alternativa alla Champions League, interviene a gamba tesa anche la Formula 1.
E lo fa attraverso la sua voce più autorevole, quella del presidente e amministratore delegato Stefano Domenicali. Anche lui, come gran parte dei tifosi, dei giornalisti e delle autorità sportive, esprime la contrarietà del Mondiale a quattro ruote all’ipotesi di una competizione elitaria. Ricordando anche quando uno scenario del genere, ai tempi in cui lui era team principal della Ferrari, rischiò di materializzarsi anche nell’automobilismo, ma poi anche in quel caso la serie parallela minacciata dalle squadre rientrò.
“In Formula 1 abbiamo avuto già due volte situazioni in cui c’è stato il rischio di avere delle fratture, per cercare di avere un campionato che portasse a casa più risultati dal punto di vista degli introiti sportivi”, commenta Domenicali ai microfoni di Sky Tg24. “La Formula 1 in questo momento sta partendo dall’approccio opposto, stiamo cercando di controllare i costi, non a caso quest’anno è il primo anno con il budget cap, che dà una dimensione diversa di sostenibilità finanziaria alle squadre”.
Domenicali consiglia dunque all’universo del pallone di intraprendere lo stesso percorso di limitazione delle spese: “Credo che questo sia il primo tema che il mondo del calcio, se mi posso permettere, deve affrontare, anche in maniera abbastanza celere. Tutto il resto deve essere affrontato con lo spirito del confronto, nel cercare di bilanciare interessi diversi, sicuramente importanti”.
Tra le proposte che invece il boss della F1 ritiene interessanti c’è quella di vedere presto una donna pilota al massimo livello delle quattro ruote: “La Formula 1 è una di quelle piattaforme sportive che dà la possibilità a uomini e donne di correre nello stesso campionato”, afferma. “Non ci sono elementi che vincolano la partecipazione alle donne. Il mondo dell’automobile ha una maggioranza di praticanti maschi, però vedo che c’è la voglia anche da parte del mondo femminile di essere protagonista”.
Non sarà un traguardo semplice e nemmeno prossimo nel tempo, ma prima o poi vedremo anche una pilotessa sfidarsi contro i suoi colleghi uomini. O, almeno, questo è l’auspicio di Stefano: “Nel breve termine credo sia difficile, perché per diventare pilota di Formula 1 bisogna avere un percorso di crescita importante, ma la piramide che dà la possibilità a tutti quelli che entrano nel mondo delle vetture Formula di poter crescere, dà la possibilità anche alle ragazze di poter far vedere il talento. Nel breve termine, come detto, credo sia difficile, però nella logica della diversità che è uno dei valori su cui anche la Formula 1 sta lavorando sarebbe veramente molto bello”.
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