Vettel rovinato dalla Ferrari? Secondo l’ex Red Bull Webber il tedesco si è troppo consumato per tornare competitivo.
Una caduta libera e rovinosa quella di cui si sta rendendo protagonista suo malgrado Sebastian Vettel. Da metà 2018, il quattro volte iridato ha smarrito la strada, ha spento la luce apparendo offuscato forse perché tradito dalla Rossa che gli prometteva eterno amore ed invece è passata a Leclerc in men che non si dica.
Passato in Aston Martin convinto di potersi riscattare e di far pentire il Cavallino di averlo scaricato e trattato tanto brutalmente, il #5 è caduto dalla padella alla brace, trovandosi in un ginepraio da cui adesso sarà difficile districarsi.
Limitato nei test invernali da una AMR21 poco affidabile, nei due GP finora disputati ha raccolto soltanto due 15esimi posti, a differenza del compagno di squadra Stroll, sempre in lotta per la top 10. E per lui la stagione potrebbe mettersi ancora in modo peggiore, se per risparmiare l’ex Racing Point opterà per montare le novità soltanto sull’auto del figlio del patron.
Webber punta il dito contro Maranello
Se Seb si trova in questa condizione per il collega di marca in epoca Red Bull la colpa è soltanto della squadra in cui ha militato fino al licenziamento.
“Ormai ha la fiducia sotto i tacchi. Alla Ferrari ha utilizzato molta energia, non ha funzionato. In certi momenti capita di essere messi alla prova, ma per lui questa fase è durata troppo. Le stelle si sono allineate contro di lui e adesso è stanco”, la riflessione di Mark a formula1news.co.uk.
Al di là dei danni prodotti dai sei anni trascorsi in Italia, per l’australiano anche la mancanza di feeling con le monoposto moderne sta influenzando la sua guida.
“Lui è uno molto sensibile, che ama downforce e grip. Credo che le macchine attuali non siano adatte”, ha infine commentato lasciando poco spazio alla speranza di ripresa.
Chiara Rainis