Pecco Bagnaia racconta l’evoluzione del suo rapporto con Valentino Rossi, che è stato suo maestro e oggi è suo rivale in MotoGP
È cresciuto in fretta come pilota, Pecco Bagnaia. Ed è cresciuto bene. Anche grazie agli insegnamenti di Valentino Rossi, che lo ha accolto sotto la sua ala protettrice.
Prima lo ha allevato nel vivaio della sua VR46 Riders Academy, poi lo ha ingaggiato nel suo neonato Sky Racing Team VR46 in Moto3, quindi lo ha promosso in Moto2. Dove ha portato in dote alla squadra di Tavullia il campionato del mondo, tanto da meritarsi il grande salto in MotoGP.
Insomma, i meriti del pilota torinese sono indubbi, ma è lui stesso a riconoscere come la spinta del Dottore sia stata cruciale per far prendere il volo alla sua carriera agonistica che ormai sembra destinata a grandissime soddisfazioni. “È grazie a Valentino, a Uccio e a tutti quelli che lavorano nella VR46 che sono arrivato al Mondiale”, dichiara ai microfoni dell’emittente televisiva austriaca Servus Tv. “Allenarsi tutti i giorni insieme ci spinge a fare sempre meglio”.
Bagnaia, da allievo ad avversario di Valentino Rossi
Inevitabilmente, un tempo nutriva un certo timore reverenziale nei confronti del suo maestro, il nove volte campione del mondo. Ma adesso che si batte direttamente con lui nella classe regina, questo sentimento è sicuramente passato: “Quando gli ero dietro avevo paura di sorpassarlo, ora non è più un problema”, sorride.
Adesso Bagnaia non si sente più inferiore a nessun altro pilota della MotoGP, e non potrebbe essere altrimenti: da pilota ufficiale Ducati, il ruolo che riveste da questa stagione, infatti, è chiamato a mostrare il suo valore e quello della sua Desmosedici. E lui non si tira certamente indietro. “Il team ufficiale è il massimo”, conclude. “Sono orgoglioso e felice di far parte di questo progetto. Quando ero in Pramac si aspettavano buone prestazioni, qui bisogna vincere il titolo”.
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