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Motomondiale

Marquez, Jerez un anno dopo: il luogo del delitto sarà quello del riscatto?

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Oscar Slaifer

A quasi un anno dall’incidente che ha rischiato di chiuderne la carriera, Marquez torna sul circuito di casa con grandi motivazioni

La caduta di Marc Marquez a Jerez

Un curriculum di tutto rispetto quello di Marc Marquez a Jerez: cinque successi, due secondi posti e due terzi posti. Ma lo spagnolo in questo 2021 ha un motivo in più per voler tornare davanti a tutti. E il motivo è proprio quel GP di quasi un anno fa sul circuito di casa e quell’incidente che lo ha tenuto fuori una stagione intera.

Marquez, Jerez e un calvario lungo quasi un anno

La gara del 2020 a Jerez ha lasciato tante sensazioni particolari. La più immediata è quella che la sua caduta, che ha spezzato il sogno Mondiale, ha messo in discussione anche la carriera.

La frattura all’omero destro non è stata così semplice da smaltire. Anzi. È stata una vera odissea. La voglia di tornare in pista e giocarsi il titolo era tanta, ma la fretta gioca brutti scherzi. Il 21 luglio la prima operazione di Marc Marquez, con l’inserimento di una placca per ridurre le tre fratture subite. Dopo qualche giorno lo scellerato tentativo di riprendere a correre, ma il dolore lo ferma di nuovo.

A distanza di 13 giorni dal primo intervento, eccolo tornare in sala operatoria: la placca di titanio usata per ridurre la frattura all’omero destro viene sostituita perché danneggiata dall’eccessivo stress accumulato nei pochi giri a Jerez. La riabilitazione è lunga, più del previsto, e anche difficilissima. Intanto il Mondiale se ne va e nella testa dello spagnolo, a poco a poco, subentra la paura, quella di non farcela.

Il braccio infatti, nonostante gli sforzi, non migliora. E il 3 dicembre torna sotto i ferri: otto ore di intervento all’omero destro presso la Clínica Ruber Internacional di Madrid per l’otto volte campione del mondo spagnolo. Stavolta però, nonostante le paure, tutto procede bene. E due settimane fa il rientro in gara a Portimao, dopo quasi 275 giorni dall’ultima volta. Una liberazione in tutti i sensi, una seconda vita in pista per Marquez.

Quella folle rimonta a Jerez un segno di superiorità schiacciante?

Dall’altra parte però di Jerez 2020 è rimasta anche l’emozione di vedere un Marquez, fino a quando è rimasto in gara, in grande forma, capace di dare spettacolo con una rimonta furiosa dopo un errore che lo aveva messo fuori dai primi posti. Una serie di sorpassi incredibili, con avversari superati con una semplicità imbarazzante, quasi fossero delle semplici comparse. 

L’immagine di quell’unico gran premio disputato da Marquez lo scorso anno ha perseguitato Mir e soci per tutta la stagione, quasi a sminuirne la lotta in pista. Troppo grande la distanza tra il talento di Cervera e il resto della truppa, con lui in pista le cose sarebbero andate diversamente, il pensiero di tanti tifosi.

Sarà, ma ora è proprio questa la sfida nella sfida. Tornare ad alti livelli nel più breve tempo possibile, far capire che è il più forte. Mentre toccherà agli altri smentire certi pensieri e confermare che in realtà la pattuglia di rivali è più forte di quanto sembri.

Marquez, a Jerez l’inizio della rinascita

Intanto Marquez però pensa a un obiettivo alla volta. Il Mondiale? C’è tempo. Ora c’è bisogno intanto di ritrovare la forma migliore e puntare al podio. E chissà se anche a qualcosa di più. Certo, è più un sogno quest’ultimo che altro. A Portimao l’iberico ha lottato con le unghie e con i denti, lo sforzo fisico è stato importante e il settimo posto finale ha fatto capire che il massimo per ora è quello.

Dopo due settimane di sicuro la forma è migliorata, bisognerà vedere quanto. Di certo c’è che la voglia è tanta di tornare lì davanti e che in Portogallo ha ritrovato subito le sensazioni giuste sulla Honda. È mancata solo la costanza di rendimento, ma con una guida fisica come la sua servirà ancora un po’ per vederlo al 100%. Ma chissà che a Jerez, lì dove è cominciato il suo calvario, Marquez non ottenga un risultato insperato. Sarebbe l’ennesima bella storia che il Motomondiale ci regala. Sarebbe l’ennesimo capolavoro di un campione, l’ennesimo trionfo di un uomo chiamato Marc Marquez.

LEGGI ANCHE —> Marc Marquez: “Ho fatto un sacrificio che mi hanno chiesto i medici”

Marc Marquez dietro a Brad Binder in pista al Gran Premio del Portogallo di MotoGP 2021 a Portimao (Foto Gold & Goose / Red Bull)
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