Max Biaggi è stato grande rivale di Valentino Rossi in MotoGP. Ma oggi è uno dei pochi che può capire bene che cosa sta attraversando
In pista, nei tempi d’oro, sono stati avversari tostissimi, Valentino Rossi e Max Biaggi. Fuori dalla pista, acerrimi rivali, che non si sono mai risparmiati frecciatine e stoccate al veleno.
Oggi, però, è cambiata un’epoca e i due hanno imboccato delle strade molto diverse. Il Corsaro, quattro campionati del mondo in classe 250 e due in Superbike, oggi è testimonial della Aprilia e boss del Max Racing Team in Moto3. Il Dottore, invece, nove volte iridato, continua imperterrito a correre in MotoGP, oltre ad avere anche lui la sua squadra, la VR46.
Ma proprio questa scelta di proseguire la sua carriera, anche a costo di vivere un calo nettissimo di prestazioni e di risultati, che rischia di pesare su questo mesto viale del tramonto, è quella che Biaggi mette in discussione a proposito del presente di Valentino Rossi. Ecco perché, non più da avversario ma con un tono quasi da amico, il romano dà un consiglio spassionato al fenomeno di Tavullia: appendere il casco al chiodo può essere una decisione molto complessa, ma a volte è la più giusta.
A precisa domanda, anche senza nominarlo mai direttamente, Max pronuncia delle parole che sicuramente risuoneranno nelle orecchie di Vale: “Se il ritiro avviene quando si è ancora sulla cresta dell’onda, mentre si stanno raccogliendo grandi risultati, la scelta è meno dolorosa”, spiega ai microfoni del Corriere dello Sport. “Questa è la ragione per cui io dissi basta alla fine del 2012, malgrado avessi già un contratto per la stagione successiva”.
Insomma, quando si capisce di avere fatto il proprio tempo a livello agonistico, la cosa migliore che si possa fare è non attendere, trascinandosi in un lungo e penoso canto del cigno, ma bensì salutare tutti e accettare la conclusione naturale di una storia comunque straordinaria,
“Se un pilota comprende, perché lo comprende, che è arrivato il momento di ritirarsi, ma temporeggia e rimanda, e le soddisfazioni scarseggiano…”, prosegue Biaggi. “Il ricordo di un’immagine vincente non è più la stessa, poiché lontana, sbiadita. In ogni caso, la decisione è sofferta: pianificare l’addio alle corse è davvero complicato, quasi quanto vincere un Mondiale”. Oggi Valentino Rossi dovrebbe trovare il coraggio di farlo. Parola di ex rivale.
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