Marc Marquez cambia strategia e prova a preservarsi in vista delle qualifiche e della gara. Il braccio destro ancora in condizioni precarie.
Marc Marquez ha cambiato strategia per il GP di Jerez. Nelle prime due sessioni di prove libere non cerca il giro veloce come successo a Portimao. Il campione della Honda, al suo secondo week-end MotoGP dopo nove mesi lontano dalla RC213V, preserva le energie in vista del sabato. Perché saranno le FP3 ad essere decisive per l’accesso alla Q2. Ha osservato gli ultimi minuti delle FP2 seduto nel suo box. Poi un salto in pista per fare una prova di partenza e nuovamente in pit lane. Marc è stato l’unico pilota della MotoGP a non migliorare i suoi tempi durante le FP2, chiudendo 16° a 1.082″ dal miglior pilota del venerdì, Pecco Bagnaia.
Non ha fatto ricorso ad antinfiammatori, il braccio destro resta l’osservato speciale, ancor prima del prototipo 2021. Dopo nove mesi è ritornato a percorrere la curva 3, dove lo scorso luglio ha riportato quel maledetto infortunio. Un venerdì anomalo per Marc Marquez, programmato con Puig, Alzamora, Hernandez. L’obiettivo è non arrivare alla gara di domenica senza forze. “Uno dei punti di questo fine settimana è stato tornare indietro alla curva 3. La prima volta che sono passato sono stato attento… Prova passata per il Gran Premio”.
Cambio di strategia a Jerez
Le condizioni del braccio destro non sono ancora ottimali, dopo alcuni giri avverte mancanza di forza nel braccio. “È legato alla mancanza di ore in moto. Nelle FP1 posso guidare come voglio, anche se mi costa molto. Quando volevo fare un buon giro l’ho fatto, anche con un pneumatico usato – sottolinea il sei volte campione MotoGP -. Ma nel pomeriggio ho visto che il tricipite, dove mi sono operato, è ancora debole. Ho fastidio alla spalla, ma tutto è correlato. A Portimao sono andato di meglio in peggio, vediamo se possiamo cambiare un po’ e che succede dall’essere conservatore a mantenere il mio fisico costante durante il fine settimana”.
Al termine del venerdì di Jerez è il terzo dei quattro piloti Honda. Ma il prototipo MotoGP incassa ancora dei limiti su cui bisogna lavorare. “In Honda stiamo lavorando per migliorare la moto in modo che tutti siano davanti. Ma per ora i miei limiti vengono dalla parte fisica. Le mie sensazioni sono buone, ma senza la capacità di guidare come stavo guidando. Perdo molto a causa della posizione e della mancanza di forza, ho bisogno di fare più chilometri”, E conclude con una battuta: “Sembro un Robocop”.