Il sabato di Marc Marquez è stato condizionato dalla prima caduta dal suo ritorno in MotoGP, che ha complicato anche le qualifiche a Jerez
Si è rialzato in piedi, ha fatto un giro all’ospedale per controllare le sue condizioni e poi Marc Marquez si è rimesso regolarmente in sella alla sua Honda, per partecipare alle qualifiche del Gran Premio di Spagna.
Ma ciò non significa che non abbia avvertito la botta della caduta avvenuta stamattina, nel corso delle prove libere. La prima dal suo ritorno in MotoGP dopo la frattura all’omero riportata lo scorso anno, proprio qui a Jerez de la Frontera. E, per giunta, avvenuta in una curva che anche molti suoi colleghi hanno definito pericolosa, la numero 7.
Marquez racconta la caduta di stamattina
“Prima o poi la prima caduta sarebbe dovuta arrivare, lo avevo detto”, commenta ai microfoni di Sky Sport il Cabroncito. “Ho scelto una delle curve peggiori del circuito, un punto in cui si va fortissimo. Ma, quando ho montato la gomma nuova, che era ancora fredda, ho spinto un po’ di più e appena uscito dal box è successo. La cosa più importante è che sono qui”.
Le conseguenze fisiche sono state comunque limitate: “Ho sbattuto il collo e la testa, all’inizio ero un po’ confuso e non sapevo dove mi trovavo, ma per fortuna il braccio è a posto. Fisicamente adesso mi sento bene. Ovvio, il colpo l’ho sentito”.
Più gravi sono state invece le conseguenze agonistiche, perché l’episodio del mattino ha avuto anche degli effetti negativi sulle prove ufficiali del pomeriggio: “La caduta ha condizionato molto le qualifiche”, ammette il catalano. “Ho scelto la gomma morbida all’anteriore, pensando a quella curva e alla sicurezza, non al feeling della moto. Non sono contento perché sarei potuto partire molto più avanti, ma mi sto sentendo meglio che a Portimao e domani proviamo a fare una gara in salita”.
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