L’ex direttore tecnico della Mercedes, Paddy Lowe, rivela un retroscena infuocato sul passato della squadra di Brackley
Il dominio incontrastato della Mercedes in Formula 1 è iniziato con l’avvio dell’era turbo-ibrida. Ed è frutto di un motore V6 che è sempre stato il punto di riferimento per l’intera griglia di partenza, nel corso di tutta questa epoca tecnologica.
Lo era fin dal 2014, anno in cui debuttò l’attuale regolamento tecnico. E lo era a tal punto che la stessa squadra di Brackley avrebbe segretamente manipolato le sue prestazioni, nascondendo il vero potenziale del suo propulsore. A rivelarlo, a molti anni di distanza, è Paddy Lowe.
La rivelazione di Paddy Lowe, ex Mercedes
L’ingegnere era all’epoca direttore tecnico della Freccia d’argento, poi è passato alla Williams ed ora è fuori dalla Formula 1. Per questo, forse, si è sentito libero di affermare ai microfoni del podcast ufficiale del campionato che il team principal Toto Wolff e il gruppo Daimler erano all’epoca “preoccupato per le politiche negative che si sarebbero scatenate se fossimo sembrati troppo forti”.
Per questo la Mercedes avrebbe dominato sì, ma in maniera controllata, depotenziando costantemente il suo motore per tutta la stagione: “Il pensiero era: ‘Se fossimo sembrati veloci in maniera ridicola, allora sarebbero intervenuti al riguardo'”, ha spiegato Lowe.
Ma Toto Wolff nega tutto
Una versione che Wolff smentisce categoricamente: “Penso che Paddy sia stato in un posto diverso da me”, ha ribattuto il boss dei campioni del mondo a margine del Gran Premio del Portogallo. “Non capita mai di depotenziare un motore solo per avere un vantaggio regolamentare. Nel 2014 fummo molto competitivi, penso che tutti l’abbiano visto. Era l’inizio di un ambiente regolamentare che comunque non sarebbe stato cambiato. Perciò sì, forse quella è stata solo l’impressione che ha avuto Paddy”.
Dunque, questo retroscena del passato della Mercedes è effettivamente avvolto nel giallo. Dove sta la verità?
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