A Imola la spallata dell’olandese, stavolta è stato Hamilton a suonargliele di santa ragione. E’ il solito Bottas, mentre le Rosse fanno un passo indietro
Portimao non si smentisce. Dopo la MotoGP, è stato spettacolo puro anche in F1. E protagonisti sono stati sempre loro, Lewis Hamilton e Max Verstappen, con l’inglese che stavolta ha avuto la meglio sull’olandese.
È quello che vogliono i tifosi, è quello che vogliono gli appassionati di F1. Uno duello serrato in pista, senza esclusione di colpi. E sul circuito di Algarve i due contendenti non si sono risparmiati, ancora una volta. Ma se a Imola era stato Verstappen a sorridere, con un sorpasso con tanto di contatto, stavolta è arrivata la risposta di Hamilton, pulita ma altrettanto cattiva.
Una vittoria importante per la Mercedes, che in questa lotta con Red Bull stavolta ha fatto vedere di avere qualcosina in più. Merito forse anche delle temperature più alte sulla pista portoghese e di un vento che sembra aver condizionato di più la monoposto avversaria. Importante anche il punto bonus ottenuto da Bottas e strappato a Verstappen, perché questo Mondiale di sicuro sarà deciso anche da questi dettagli.
Detto questo però c’è da sottolineare l’ennesimo mezzo passo falso di Valtteri Bottas, che ha lottato finchè ha potuto ma poi è stato costretto ad arrendersi alla superiorità degli avversari e alla sfortuna, visto che ci si è messo di mezzo anche l’ennesimo problema tecnico (anche se per fortuna solo temporaneo), che lo ha tolto di mezzo dalla sfida con Verstappen nel momento chiave della gara.
Ci si aspettava un Gran Premio decisamente diverso dalla Rossa di Maranello. Il sesto posto era il massimo che poteva ottenere Charles Leclerc, ancora una volta perdente nella sfida con Lando Norris. Preoccupa invece l’uscita dalla zona punti con Carlos Sainz Jr. (11°), che ha pagato sicuramente la scelta della gomma media rispetto alla dura dei rivali.
Questo è un serio campanello d’allarme per la Ferrari, che dopo prove convincenti non ha mostrato un potenziale all’altezza per essere la terza forza in campo. Se la McLaren è lì, ecco ripresentarsi a sorpresa (ma non troppo) l’Alpine, che con Esteban Ocon e Fernando Alonso (rispettivamente settimo e ottavo) hanno fatto capire che la scuderia francese, dopo un inizio balbettante, forse ha trovato la strada giusta per rientrare nella bagarre.
Passi in avanti per Alfa Romeo che, al netto dell’errore grossolano di Kimi Raikkonen, ha conquistato un dodicesimo posto con Antonio Giovinazzi, bravo a tenere testa nel finale a Sebastian Vettel. Il tedesco aveva dato un colpo importante in qualifica, ma in gara è tornato nell’anonimato, segno che questa Aston Martin non è ancora una vettura di livello.
Chiusura su Nikita Mazepin, all’ennesima prova da cartellino rosso. Deve imparare, è vero, ma gli episodi negativi continuano a crescere. Il blocco su Sergio Perez, che era in testa, gli è costata una penalità meritata. Ma il russo ha bisogno di un bel corso di scuola guida, perché così è un pericolo per tutti, non solo per se stesso.
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