Con il successo al Gran Premio di Spagna di MotoGP, Jack Miller conclude un periodo umanamente difficile vissuto con il passaggio alla Ducati
“È una grandissima emozione vincere oggi”. E Jack Miller la mostra tutta sul suo volto, dopo aver tagliato il traguardo trionfatore del Gran Premio di Spagna di MotoGP. Un risultato che vale moltissimo, perché corona un esordio alla Ducati che fino a questo momento era stato complicatissimo per l’australiano.
Appena passato alla Rossa, Jackass era piombato in un periodo nero: il rendimento non era soddisfacente, tanto lui stesso aveva iniziato a mettere in discussione addirittura la propria autostima. “Le ultime settimane sono state difficili per me”, confessa dopo la bandiera a scacchi. “Lo so che all’apparenza sembro uno molto sicuro di sé, almeno credo. Ma mi sentivo frustrato, arrabbiato, facevo fatica a fidarmi, avevo anche tanti dubbi su di me”.
Altro che duro, Miller mostra la sua sensibilità
Gli ci è voluta una mano da un’amica molto speciale per ritrovare la strada giusta: “Ho trovato un nuovo life coach”, scherza lui. “Prima era mia madre, ma non funzionava bene, così ho individuato Lucy Crutchlow, la moglie di Cal. Nelle ultime settimane mi ha fatto capire quanto valgo, anche questa mattina mi ha inviato un messaggio. A volte fa bene sentire queste cose, siamo umani”.
E lui, Jack, dietro alla corazza da duro che ama sfoggiare, ha un’umanità profonda, che emerge in momenti come questo, in cui è un fiume in piena di emozioni e commozione. “Quella del cattivo ragazzo è solo una maschera”, afferma. “Lo sanno tutti che sono sensibile, che mi metto anche a piangere in televisione. Per me è sempre una montagna russa. Tagliato il traguardo, alla prima curva ero felice, alla seconda piangevo, alla terza urlavo…”.
Una vittoria voluta e cercata
Insomma, di questo successo, il secondo in carriera in MotoGP, il ducatista aveva davvero molto bisogno. Per questo motivo se l’è andato a prendere di forza, con decisione: “Mi sono fatto trovare pronto quando ho visto che Quartararo ha cominciato ad avere problemi”, racconta. “Ho cercato di avvicinarmi sempre di più e mi sono detto: ‘Devi superarlo adesso, sta perdendo terreno!’. L’ho passato e ho cercato di dare il massimo, sapevo di avere un buon ritmo e ho fatto un po’ di giri da solo. Sul finale ho avuto un po’ di decadimento ma nel frattempo ero riuscito ad accumulare un buon margine sugli altri”.
Il finale è stato all’insegna della tensione: “Sono riuscito a mantenere il vantaggio negli ultimi 7-8 giri, che sono stati i più lunghi della mia carriera. Quello che provo adesso è indescrivibile quello, mi sento sovrastato dalle emozioni. Questa vittoria è per la mia famiglia. Vorrei che i miei genitori fossero qui a festeggiare con me, ma so che lo stanno facendo a casa in questo momento”.
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