Dopo un altro Gran Premio disastroso in Spagna, Valentino Rossi spera di trovare la via d’uscita dalla sua crisi nella giornata di oggi
Ieri è andato in archivio un altro Gran Premio dal risultato terribile per Valentino Rossi: appena un diciassettesimo posto. Per giunta su un circuito che sulla carta doveva essergli favorevole come quello di Jerez de la Frontera, dove in passato ha vinto per ben nove volte e l’anno scorso portò a casa il suo ultimo podio.
Eppure, nonostante non riesca ancora ad individuare la luce in fondo al tunnel buio in cui è precipitato, il Dottore non ha alcuna intenzione di arrendersi. Anche se questa dovesse essere l’ultima stagione della sua carriera in MotoGP, la sua ferma volontà è quella di raddrizzarla, e al più presto.
Magari già a partire da oggi, quando è in programma una provvidenziale giornata di prove collettive, sempre sul circuito che ieri ha ospitato il GP di Spagna. “Confido nei test, durante i quali cercheremo di migliorarci”, ha infatti ammesso il fenomeno di Tavullia a caldo, rispondendo alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa dopo la gara.
Queste ore di collaudo gli dovrebbero permettere di girare a lungo, senza fretta e senza pressione, sulla Yamaha del team Petronas, alla ricerca di una via d’uscita dalle difficoltà tecniche che lo hanno attanagliato in questi primi appuntamenti del campionato. “Avremo qualche pezzo nuovo da provare e vedremo se troveremo qualche sviluppo”, ha spiegato il nove volte iridato. “Non riesco ancora a spingere al massimo, dobbiamo trovare una strada tecnica da seguire. Spero di riuscirci, devo restare ottimista e motivato”.
Finora, infatti, il problema di Valentino Rossi non sembra stato quello di non avere trovato le soluzioni, ma di non avere nemmeno individuato le cause. Tanto lui quanto i suoi tecnici sono alle prese con un autentico mistero che provoca loro non pochi grattacapi: perché il numero 46 ha cominciato improvvisamente ad andare così piano?
“Sulla carta questa M1 dovrebbe essere migliore di quella dell’anno scorso”, conferma il diretto interessato. “Anche le gomme non giustificano la mia differenza di prestazioni, perché dovrebbero essere più o meno le stesse. Eppure faccio più fatica, ho meno aderenza. Anche noi, all’interno del box, ci stiamo chiedendo il perché. E, nonostante l’inizio molto difficile, sento un grande sostegno da parte del team. Sappiamo che i valori della MotoGP cambiano molto velocemente, da un anno all’altro. Come è ovvio si vorrebbe sempre crescere, ma a volte non è possibile”.
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