I pareri di Jorge Lorenzo su alcuni dei protagonisti dell’ultimo Gran Premio di Spagna di MotoGP, da Pecco Bagnaia a Jack Miller a Marc Marquez
Ducati e Honda. Due moto, e due squadre, che Jorge Lorenzo conosce bene, poiché sono state le ultime della sua carriera da pilota di MotoGP. Ma Ducati e Honda sono state anche, per motivi e con esiti diametralmente opposti, le protagoniste del Gran Premio di Spagna, corso questo weekend a Jerez de la Frontera.
La Rossa di Borgo Panigale ha conquistato una doppietta e la testa del campionato con Pecco Bagnaia. E infatti sia la Casa bolognese, sia il pilota di Chivasso si sono meritati grandi elogi da parte di Por Fuera, che li lancia addirittura verso la corsa al titolo iridato.
Per Lorenzo, Bagnaia è da titolo
“In passato la Ducati aveva dei difetti, specialmente nella velocità in curva, ma adesso sembrano essere risolti”, ha commentato nel corso della sua rubrica fissa sul suo canale YouTube 99 Seconds. “Credo che Bagnaia abbia una grande possibilità per vincere il Mondiale perché la Ducati è veramente una moto completa e lui in particolare, con il suo stile di guida, minimizza i problemi in curva”.
Grandi complimenti anche all’altro ducatista Jack Miller: “Mi tolgo il cappello davanti alla vittoria di Miller, una vittoria in MotoGP è sempre una vittoria, anche se non ce l’avrebbe fatta senza il problema a Quartararo. Però, nelle gare il leader può cadere, può avere un problema tecnico o fisico e bisogna essere pronti ad approfittarne. E Jack era lì, il primo della fila pronto ad approfittarne”.
Marquez, questione di feeling
Qualche dubbio in più, Lorenzo lo manifesta invece nei confronti del suo ex compagno di squadra Marc Marquez. Finendo violentemente a terra per ben due volte, nel corso del fine settimana di gara, il Cabroncito avrebbe messo in discussione il feeling con la moto. Che, come lui stesso sa bene, per il marchio di Tokyo è un importante tallone d’Achille.
“Il weekend di Marquez era iniziato bene, ma la caduta gli ha fatto perdere fiducia”, conclude il cinque volte campione del mondo. “È stata una scivolata che poteva avere anche conseguenze più gravi, ma fortunatamente se l’è cavata con qualche dolore a livello cervicale. La Honda si è confermata una moto che dà poca fiducia ai propri piloti”.
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