Gli osservatori più attenti hanno notato una novità sulla Yamaha di Valentino Rossi. Mauro Sanchini prova a ipotizzare a cosa serva
Deluso sì, ma certamente non arrendevole. Valentino Rossi, come testimoniano i risultati, non è ancora riuscito a trovare il bandolo della matassa della sua Yamaha satellite del team Petronas: una messa a punto e uno stile di guida che gli permettano di tirare fuori il massimo potenziale dalla moto ed essere competitivo con i suoi avversari.
Ma ci sta provando fino in fondo e lo sta facendo con tutte le armi che ha a disposizione. Lo dimostra anche un dettaglio apparentemente quasi insignificante che è spuntato sulla sua M1 nel corso degli ultimi Gran Premi, a stagione già iniziata. Si tratta di una spugna piazzata sulla parte posteriore della sella, proprio davanti al disegno dei due cani Ulisse e Penelope e del gatto Rossano che storicamente gli fanno compagnia.
A che cosa può servire questo insolito elemento prova a spiegarlo Mauro Sanchini, ex pilota di Superbike e oggi commentatore tecnico ai microfoni di Sky Sport: “Faccio un’ipotesi, anche se magari lascia il tempo che trova”, ha dichiarato al sito specializzato Mowmag. “Quella spugna può averla messa per trovare una posizione diversa sulla moto, per migliorare il bilanciamento dei pesi. Anche perché penso che abbiano rivisto ulteriormente le geometrie della M1: Valentino ha bisogno di trovare più velocità e probabilmente anche un modo differente di utilizzare la moto. Questa spugna gli potrebbe servire per stare in una posizione leggermente diversa”.
Un cambiamento che dunque potrebbe aiutarlo ad adottare quella guida con la testa che sporge in avanti e il corpo fuori dalla moto, oggi utilizzata da tutti i suoi avversari più giovani, che si sta rivelando particolarmente efficace in curva. “Credo che possa aiutare soprattutto nella fase di ingresso e percorrenza perché ti tiene con il corpo un po’ più centrato”, prosegue Sanchini. “Magari con il casco riesci ad arrivare più vicino all’anteriore, cosa che aiuta la moto a girare di più in curva riprendendo lo stile di guida che funziona meglio adesso, con i piloti sempre più appesi alla moto”.
Se anche questo piccolo particolare, unito alle tante altre soluzioni a livello elettronico e meccanico sulle quali i suoi tecnici si stanno rompendo la testa nel box, servirà a migliorare la situazione del Dottore ce lo diranno solo i prossimi appuntamenti in pista. In ogni caso una conclusione la si può trarre: Valentino Rossi ha tanta voglia di tornare ad andar forte. E, per riuscirci, non lascia nulla di intentato e non trascura nessun aspetto. Nemmeno una piccola spugna.
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