Il boss Mercedes Wolff non nasconda la rabbia. Il dirigente avrebbe mal digerito l’atteggiamento tenuto dalla Red Bull negli ultimi tempi.
Ormai è una guerra su due fronti quella che stanno vivendo Mercedes e Red Bull. Da un lato c’è la pista con Max Verstappen unico vero rivale di Lewis Hamilton e dall’altro il mercato dei tecnici. Come sappiamo dal 2022 la scuderia austriaca dovrà gestirsi i motori autonomamente potendo contare soltanto su un aiuto a distanza della Honda e per questo si sta costruendo un reparto ad hoc a Milton Keynes.
Niente di male, ovviamente, se non fosse che la Stella sviluppa la sua power unit a meno di 30 miglia, nella cittadina di Brixworth, e dunque il suo personale è diventato motivo di gola da parte degli energetici.
Ingaggiato senza troppa fatica l’ex responsabile della PU germanica Ben Hodgkinson, la fuoriuscita dei membri specializzati avrebbe assunto un carattere piuttosto importante, a dir poco incontrollato almeno secondo quanto rivelato dal boss Wolff.
“Hanno avvicinato più o meno 100 persone, però ne hanno convinte 15 forse”, ha riferito a Motorsport.com, non certo felice, ma neppure incredulo vista la situazione anomala in cui la squadra si è trovata all’improvviso con il ritiro ufficiale del motorista nipponico.
E’ tutta una questione di denaro?
Secondo quanto dichiarato dal talent scout Red Bull Helmut Marko, la Mercedes avrebbe provato a convincere i suoi a restare proponendo un cachet annuale raddoppiato.
Dal canto suo Stoccarda non ha negato e tramite il buon Toto ha fatto comunque finta di stare al gioco della rivale. “Personalmente rispetto tutti quelli che vogliono difendere la propria attività o costruire un proprio business”, ha asserito il 49enne.
Infine, giusto per chiudere, almeno per il momento, la bocca a tutti, Christian Horner, ha ammesso candidamente di aver cercato di fare “la spesa” nella fabbrica dell’avversaria proprio per questioni logicistiche e non tanto di performance. Sarà davvero così?
Chiara Rainis