Mauro Sanchini, ex pilota e oggi commentatore tecnico di Sky Sport, fa le carte a Valentino Rossi, ipotizzando che cosa farà nel 2022
Gli interrogativi che aleggiano su Valentino Rossi sono sospesi tra presente e futuro. Da un lato i suoi tifosi si chiedono le ragioni per le quali il suo rendimento in questo inizio di stagione 2021 sia così disastroso. Dall’altro, quello che intende fare per il prossimo anno.
Non solo nel suo ruolo di pilota, ma anche in quello (nuovo) di team manager, capo della squadra VR46 che debutterà in forze in MotoGP, finanziata dai petrodollari dell’Arabia Saudita. I contorni della sua scuderia sono ancora da definire, anche se Mauro Sanchini, ex pilota, amico di Vale e commentatore tecnico di Sky Sport, sostiene che il più sia già stato fatto. “Intanto quando hai un bello sponsor ci sta bene tutto, quindi la parte più difficile l’ha già fatta”, commenta ai microfoni del sito Mowmag.
Il dubbio da sciogliere è: quali moto schiererà la VR46? Le ipotesi sono parecchie: “La strada più logica, quella che mi verrebbe da pensare con più facilità, sarebbe Yamaha“, analizza Sanchini. “Se pensi a Valentino lo immagini come un pilota Yamaha. Poi purtroppo ci sono anche altre cose in ballo, c’è Petronas. Non so se sarà Yamaha, anche se penso che sarebbe la strada più naturale in termini di immagine”.
Ma ci sono anche altre due alternative: “Rimangono Aprilia e Ducati: Ducati da una parte ti offre un mezzo molto competitivo, vedi anche il team Pramac, mentre l’Aprilia potrebbe averlo ma sta ancora crescendo. Entrambe hanno un loro fascino, Ducati sarebbe un team importante e l’ennesima sfida che una piccola casa italiana riesce ad imbastire contro i colossi giapponesi: figo da matti. Anche Aprilia però avrebbe il suo fascino, ricorderebbe la 125, la 250…”.
Il Sankio si è già convinto di quale sarà alla fine la scelta della squadra di Tavullia: “Io credo che alla fine Petronas rimarrà in Yamaha, e spero che Franco Morbidelli avrà una moto ufficiale, mentre la VR46 finirà in Ducati. Anche perché tutto sommato credo che Ducati ci tenga molto a dare due moto a Valentino”.
Ma una di queste Ducati sarà guidata proprio da Valentino Rossi? “Tutto sommato non credo che Valentino sarà lì come pilota, perché un team con quelli sponsor e quelle aspettative in massimo venti giorni deve chiudere tutto. Non puoi andare troppo in là, sia per la scelta dei piloti che per quella delle moto. E credo proprio che Valentino non deciderà tra venti giorni cosa fare del suo futuro. Anche perché se facesse oggi la sua scelta non sarebbe razionale. Cosa vuoi dire dopo una gara come quella di Jerez… Penso che lavorerà per sé stesso, sulla sua moto, cercando di raggiungere il ritmo degli altri”.
E, secondo Sanchini, l’impresa di rimettersi nel gruppo dei più forti della classe regina non è così impossibile per il nove volte iridato: “Perché non ha perso velocità, ma il livello è diventato molto alto e vanno tutti fortissimo. E non credo che si metta a decidere ora anche perché Vale è uno che, se vuole continuare, il posto se lo merita e lo trova”.
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