La sfida tra Hamilton e l’olandese è sul 3-1 e sulle strade del Principato ci si gioca davvero tanto. Ecco perché
Quattro gran premi, tre vittorie per Lewis Hamilton e una per Max Verstappen. E pensare che dopo Imola ci aspettavamo un campionato lottato fino alla fine, con ogni gara vissuta sulla sfida tra i due fenomeni della F1 sul filo dei centesimi. E invece la storia dei primi gran premi stagionali confermano che i più forti sono sempre l’inglese e la Mercedes. E questo deve essere un serio campanello dall’allarme per la Red Bull.
Il Bahrain, test compresi, ha mentito sui reali valori in campo? A guardare bene no, perché la scuderia anglo-tedesca è davvero partita con un handicap nei confronti della Red Bull, apparsa fin da subito la vettura più stabile del lotto, quella che ha trovato fin da subito le risposte giuste a livello tecnico dopo i cambi regolamentari.
La superiorità, almeno con Verstappen, è stata evidente nel GP iniziale, ma qui la Mercedes si è dimostrata ancora una volta superiore a livello di strategia, che ha permesso al pur “lento” Hamilton di portare a casa una corsa complicata, che sembrava persa in partenza. Un particolare, quello del box, che è stato decisivo anche a Portimao e al Montmelò.
È qui che al momento pecca la Red Bull. La Mercedes sembra sul pezzo come non mai e guai a scambiare i sempre più accorati interventi in gara di Toto Wolff come un segno di paura. Sono le parole di chi non vuole mollare di un centimetro, di chi ama stare sotto pressione, perché così sa rendere ancora meglio.
C’è da evidenziare poi che anche a livello tecnico la Mercedes, nel giro di un paio di GP, ha ritrovato la quadra, risolvendo quei problemi di gioventù che la W12 aveva evidenziato nettamente nei test pre-stagionali. È la macchina migliore ora? Difficile dirlo, perché la RB16B sembra arrivare con più facilità a prestazioni di alto livello rispetto alla concorrente, ma di sicuro le differenze prestazionali sono minime.
E poi c’è Lewis, che fin da subito ha mostrato piacere nel tornare al corpo a corpo con un rivale dopo anni di nulla cosmico alle sue spalle, e ha mostrato i muscoli in questi primi appuntamenti iridati come un capobranco dovrebbe fare.
Max Verstappen e il suo team per ora masticano amaro e pensano già alla rivincita a Montecarlo, dove però l’olandese deve sfatare un grosso tabù: qui infatti in sei stagioni non è mai andato oltre il quarto posto conquistato nel 2019. Le stradine del Principato sembrano essere ideali per la sua vettura, ma guai a darla troppo per favorita. Anche perché tra il dire e il fare…
Ed è proprio il dire che preoccupa. A partire dalle frasi pronunciate da Verstappen a fine gara in Spagna: “Me l’aspettavo che sarebbe finita così. Quando hanno fatto un’altra sosta ho capito che era finita, perché io già faticavo con le gomme e si vedeva che ad ogni giro Lewis recuperava rapidamente. Ero un po’ una vittima in quella situazione”.
Sembrano parole di resa, confermate poi anche dall’accorato sfogo via radio subito dopo aver tagliato il traguardo quando ha chiesto al suo box più potenza per contrastare il dominio Mercedes. La verità è che Verstappen ha sì fiutato l’occasione, che questo 2021 può essere l’anno buono, ma che in due Gran Premi rischia di aver già buttato via tutto e che il gap difficilmente possa essere colmato con gli avversari senza un salto di qualità non solo dal punto di vista tecnico ma anche tattico.
Ed ecco che Montecarlo si trasforma già in uno snodo chiave per il campionato. Dovesse arrivare l’ennesimo trionfo per Hamilton, siamo sicuri che a livello mentale la Red Bull e Verstappen reggeranno il colpo?
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