Il segreto Mercedes: un informatico dietro alle vittorie di Hamilton
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Chiara Rainis
4 anni ago
E’ un analista italiano l’anima delle vittorie di Hamilton. I dati da lui forniti avrebbero consentito all’inglese di fare la differenza.
Una delle ragioni che hanno portato Lewis Hamilton al successo in Spagna è stata la decisone di effettuare un pit stop extra mentre si trovava alle spalle di Verstappen. Se lì per lì poteva sembrare un azzardo, alla fine la scelta si è rivelata quella giusta.
Ovviamente non si è trattata di un’intuizione del pilota, bensì di un’analisi dei dati in tempo reale effettuata in remoto dall’Inghilterra dal reparto capitanato da Fabrizio Pilotti. L’italiano si occupa dell’intero settore informatico del team: dai software che controllano le centraline delle vetture, alla crittografia dei dati finanziari. “Noi vediamo in tempo reale tutti i parametri”, ha spiegato l’esperto di Big Data.
I profani e non si chiederanno se a questo punto ogni risultato non sia esclusivamente figlio di una scrittura esterna. “Ham fa delle cose che alle volte sorprendono anche noi”, ha riposto negando l’eccessiva crucialità degli aiutini. “Nel GP di Imola eravamo convinti di aver perso tutto e invece lui ha concluso al secondo posto. Ricordo anche la sua prima posizione a Silverstone 2020 su tre ruote, oppure il suo giro di qualifica a Singapore nel 2018. Rispetto alle simulazioni riuscì a fare 1″2 in meno. Sono cose che vanno oltre la fisica, da fuoriclasse”.
Spesso abbiamo detto che la forza delle Frecce Nere è anche lo spirito sinergico, quel senso di unione che spinge il gruppo al massimo traguardo possibile. Come facilmente intuibile, avere un obiettivo alto e unico porta ad un incredibile aumento della pressione esercitata su ogni membro della squadra.
“Le gare richiedono una concentrazione fisica e mentale enorme”, ha evidenziato Pilotti svelando poi un interessante dettaglio. “Delle volte lo stress causa dolore fisico come crampi alle gambe e si perdono fino a 2 litri di liquidi ad evento”.