Valentino Rossi firma una nuova alleanza con la Federmoto. Sulla tuta degli allievi della VR46 Riders Academy apparirà il logo della FMI. 
Valentino Rossi e la FMI firmano una nuova alleanza che porterà il logo della Federmoto sulle tute dei 9 piloti che fanno parte della VR46 Riders Academy. Il progetto del Dottore è focalizzato sulla crescita dei nuovi talenti, traghettandoli dal CIV fino alla classe regina del Motomondiale. A partire dal prossimo week-end a Le Mans Andrea Migno, Niccolò Antonelli, Stefano Manzi, Marco Bezzecchi, Celestino Vietti Ramus, Franco Morbidelli, Francesco Bagnaia, Luca Marini e lo stesso Valentino Rossi porteranno in pista il logo della Federmoto.
L’entusiasmo di Copioli
Le due realtà si tendono la mano per rinsaldare l’obiettivo di far crescere giovani piloti italiani e portarli fino alla massima serie. E la collaborazione passa anche allenamenti congiunti tra i Pata Talenti Azzurri FMI e i piloti della VR46 al fine di far compiere agli astri nascenti uno step di crescita personale. Inoltre questa nuova alleanza rimarca un senso di appartenenza che deve essere un orgoglio altissimo per tutti gli appassionati italiani. “Sono davvero entusiasta per essere riuscito a concretizzare questo progetto – ha dichiarato Giovanni Copioli, Presidente FMI -. E’ un importante gesto significativo il fatto che il logo FMI compaia sulle tute dei protagonisti italiani nel Motomondiale, e siamo davvero felici che un’eccellenza come la VR46 Riders Academy abbia risposto positivamente e partecipato attivamente alla cosa”.
A portare il logo sulla propria tuta non saranno solo i giovani della VR46 Academy, ma anche il veterano Valentino Rossi, che un decennio fa ha dato vita al progetto “accademico” che ha già regalato i suoi primi frutti iridati. “Voglio davvero ringraziare lui e tutta la struttura della VR – ha aggiunto il presidente Copioli -, a cominciare da Alessio Salucci e Alberto Tebaldi, per la collaborazione che da anni portiamo avanti, per il lavoro sui giovani e per quest’ultimo importante tassello raggiunto insieme. Solo proseguendo a fare sistema potremmo continuare a far crescere il motociclismo italiano. E a far risuonare sempre più spesso l’inno di Mameli sul podio delle varie categorie del Motomondiale”.
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