Vettel non nasconde la propria frustrazione per l’ennesimo GP al di sotto delle attese e prova a giustificare la scarsa performance.
Quindicesimo in Bahrain e ad Imola prima di essere costretto al ritiro ad un giro dalla fine, tredicesimo in Portogallo e in Spagna. Questo il ruolino di marcia di Sebastian Vettel in questo inizio di 2021. Un avvio deludente, al di sotto di qualunque aspettativa dato che alla vigilia dei test invernali nessuno si sarebbe mai immaginato una Aston Martin tanto lontana dai vertici. Ma soprattutto, un tedesco così in difficoltà rispetto al giovane compagno di squadra Stroll che, invece, è riuscito ad entrare in zona punti almeno nei primi due appuntamenti.
Lo scorso weekend dotato del medesimo fondo aggiornato provato in precedenza da Lance, Seb non ha trovato quelle migliorie che avrebbe sperato. “Mi manca ancora il passo per lottare per la top 10”, ha ammesso a Motorsport.com sostenendo che più di quanto sta ottenendo non è possibile. “Tutti stanno facendo progressi, dunque è complicato farne più degli altri”.
In lotta con Alpine e Alpha Tauri l’ex Racing Point è stata certamente la sorpresa in negativo della stagione 2021 di F1 almeno fino ad oggi. Ciò significa che per il #33 sarà piuttosto dura convincere la Ferrari di aver fatto un errore a mandarlo via. Dati alla mano infatti, il suo livello di prestazione si sta rivelando in linea con quello delle ultime campagne a Maranello. Sarà un caso? Sarà perché in effetti il suo tempo è passato? Essendo soltanto al quarto round è difficile dare una risposta definitiva. Di sicuro se superata l’estate dovesse confermare certi piazzamenti, allora potrebbe esserci qualcosa di vero nel suo crollo in qualità di pilota. Intanto giusto per tenere un profilo basso, il #5 ha subito messo le cose in chiaro circa quello a cui assisteremo a Montecarlo. “A differenza dei più forti non abbiamo downforce, per cui sarà complicato. Alla luce del layout peculiare, mi auguro comunque di fare la differenza”, ha chiosato affidandosi alla severità del tracciato che spesso occulta i deficit delle macchine.
Chiara Rainis