Ricciardo si arrende e riconosce che il suo tempo è passato. L’australiano probabilmente non riuscirà più a vincere. 
Tanto sorridente fuori, quanto aggressivo in pista. Daniel Ricciardo è stato, senza se e senza, ma uno dei migliori protagonisti della F1 degli ultimi 10/15 anni. Un talento, sicuramente, un ragazzo scaltro e dal piede pesante altrettanto, ma purtroppo la fortuna non ha mai girato dalla sua parte. Ringalluzzito dall’aver mandato in crisi Vettel nel periodo Red Bull, l’australiano ha dovuto fare i conti con il nuovo cocco di casa Verstappen e dopo aver militato con scarso successo in Renault, si è trovato catapultato in una McLaren decisamente più Norris-oriented.
Consapevole dell’età che avanza e della scarsa possibilità di aggiudicarsi un sedile che conta, il 31enne ha ammesso di essersi ormai rassegnato all’idea di non conquistare nulla.
“La parte più difficile di adesso è che mi sono trovato a dover cambiare lo stile di guida che avevo da anni”, ha confessato il driver di Perth.
Almeno a parole disinteressato alle voci critiche che stanno continuando a pizzicarlo a proposito della superiorità del giovane Lando, il #3 ha affermato di essere arrabbiato con sé stesso, più che con i media.
“Mi disturba non essere in forma e ho sentito di doverne parlare con la dirigenza. Loro mi hanno incoraggiato. In casi del genere è importante trovare la fiducia. Prima di debuttare nel Circus ha conquistato gare e titoli. Sicuramente e verrò a capo”, ha proseguito cercando di infondersi sicurezza.
Non riuscire a trovare il bandolo della matassa e non essere più nella lista dei papabili per un top team, comunque non lo sta spaventando. “Non ho mai dubitato delle mie abilità, tuttavia sono altrettanto consapevole che in uno sport tanto competitivo non esistono garanzie”, ha chiosato ribadendo il proprio obiettivo iridato, pur sostenendo, con ammirevole sincerità, che non si “giocherebbe la casa” per una scommessa del genere. 
Chiara Rainis
